di Nadia Boccale* – Ama le lingue, la scrittura, la lettura, viaggiare in solitaria e fare volontariato: sono le tante passioni di Daniela Lozza, bergamasca doc, attraverso le quali esprime la Bellezza.
È nata a Dalmine, 23.000 abitanti, 8 km da Bergamo, paese conosciuto per la presenza di una storica acciaieria fondata negli anni ’20 da un gruppo industriale tedesco. Prima di due figli e “cocca” di mamma e papà.
Oggi vive in un paese, distante solo 15 km dalle sue origini, che si chiama Grassobbio, insieme al suo compagno e a un maestoso gatto di nome Fellini.
Il legame di Daniela con Dalmine è tuttavia ben vivo. Il suo papà lavorava nell’acciaieria, che all’epoca aveva istituito un modello molto illuminato per tutelare le famiglie dei suoi lavoratori. Erano infatti previste case per i dipendenti e servizi d’avanguardia: piscine, campi da tennis, sconti presso i negozi ed altre agevolazioni.

È all’interno di questo mondo, in cui si respirava la consapevolezza di essere una comunità protetta, che nasce la passione di Daniela per le lingue. Terminate le scuole medie si iscrive al liceo linguistico di Bergamo e poi a Lingue e Letterature Straniere dove si laurea con una tesi in germanistica. La sua seconda nipote, Giulia, 17 anni, segue le orme della zia frequentando anche lei il liceo linguistico a Milano con grande soddisfazione di Daniela.
La conoscenza delle lingue conduce Daniela a lavorare in multinazionali, per lo più tedesche, all’interno delle quali si occupa di vari ambiti: vendite, segreteria di produzione, traduzioni. Un lavoro interessante ma che negli anni può stancare, e così Daniela coglie al balzo l’opzione donna e da pochissimo (ottobre 2020) è in pensione.
Adesso? Che progetti hai?
Negli ultimi anni ho fatto diversi corsi di scrittura creativa e traduzione. Vorrei presentare, quindi, il mio curriculum a delle case editrici; mi piacerebbe lavorare nella traduzione dal tedesco oppure dal francese. Inoltre mi piacerebbe fare qualcosa per gli altri, in particolare per gli anziani. La loro condizione mi colpisce molto. Infine, appena sarà possibile, vorrei tornare a viaggiare.
I viaggi, sono una passione per Daniela, ne ha fatti tanti e per lo più in solitaria.
Tra i vari luoghi che hai visitato quale ti ha colpito di più?
Il mio cuore è in Messico, ci tornerei domani. In generale mi piace l’America Latina; in Guatemala, per esempio, sono tornata per due anni di seguito; però ho ricordi splendidi anche dell’Irlanda. L’ultimo viaggio che ho fatto è stato in Argentina, dedicato a Maradona di cui sono una grande fan. Ho già in mente la prossima meta: appena si potrà viaggiare mi piacerebbe andare in Israele, sono molto affascinata dalla cultura ebraica.
Come mai la scelta di viaggiare da sola? Non è una scelta comune, soprattutto per una donna.
I miei amici e la mia famiglia mi dicono che sono matta ma io sono abituata ad essere considerata fuori dagli schemi. Ho provato a fare viaggi in gruppo, tra l’altro con associazioni di turismo responsabile, ma dopo pochi giorni andavo in sofferenza. Quando viaggio da sola conosco molte più persone, non organizzo molto e questo lascia spazio ad eventi e situazioni inaspettate. Quando viaggio non mi piace avere schemi preordinati e tabelle orarie da seguire.
Un’esperienza particolare, che ricorda con piacere, è stato il viaggio dal Chiapas a Città del Guatemala cambiando 3 autobus. “L’ultimo bus mi ha lasciato in mezzo alla strada, alla periferia di Città del Guatemala – racconta Daniela -. Ero in mezzo al nulla ed ho pensato ‘ora cosa faccio?’, così ho iniziato a camminare con il mio trolley, sono rimasta tranquilla e dopo un po’ è arrivato un taxi”.
Daniela ride di gusto ripensando a quel momento e la sua risata evoca il fascino elettrizzante dell’avventura.
Per concludere una domanda un po’ particolare: se potessi decidere cosa fare in una prossima ipotetica vita, cosa sceglieresti?
Mi piacerebbe lavorare in ambito neurologico o psichiatrico, mi interessa molto quello che c’è nella testa delle persone.
Per Daniela, immersa nei tanti interessi che la coinvolgono, si è appena aperto un futuro tutto da scoprire.
* L‘articolo è stato realizzato nell’ambito delle esercitazioni svolte dalle partecipanti alla edizione 2020 del corso “Dalle news tossiche al giornalismo costruttivo e di comunità” organizzato dall’associazione B-hop.
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