Sabato 14 febbraio è morto all’età di 89 anni Michele Ferrero. Pasticcere, imprenditore ma soprattutto inventore di tante golose bellezze.
Un grande italiano che parte da una piccola pasticceria di famiglia per arrivare a costruire un gruppo di dimensioni internazionali, un artista della pasticceria che è riuscito ad esportare in tutto il mondo le sue prelibatezze, frutto di un appassionato lavoro di ricerca durato tutta una vita. Ancora sino a due mesi orsono continuava a lavorare a fianco di oltre un centinaio di ricercatori nel laboratorio che aveva fatto costruire nel Principato di Monaco. Ci piace ricordarlo attraverso quella che forse si può considerare la sua figlia più bella, la “Nutella”.
Oggi questa sua figlia è la crema spalmabile più usata al mondo, oltre 350 milioni le tonnellate prodotte. E’ senza ombra di dubbio una di quelle invenzioni che sono intervenute profondamente nelle abitudini delle persone e che ha persino suggestionato l’arte e la cultura. Non si può non ricordare, ad esempio, la celebre scena del bel film di Nanni Moretti “Bianca”, nella quale il personaggio protagonista, Michele Apicella, affoga tutte le ansie ed inquietudini in un barattolo gigante di “Nutella”.
La storia di questa crema parte nel 1946 quando Pietro Ferrero, padre di Michele e titolare della pasticceria omonima ad Alba nelle Langhe, area nota per la produzione di nocciole, a causa delle tasse eccessive sull’importazione dei semi di cacao, decide di creare e commercializzare una crema a base di cioccolato gianduia e nocciole. Orgoglioso delle sue radici decide di chiamarla”Pasta Giandujot” ed in seguito “Giandujot” associandola foneticamente alla famosa maschera carnevalesca piemontese. Si trattava di un impasto di crema confezionato in carta stagnola che si poteva facilmente trasportare per poi essere tagliato e spalmato sul pane. Ne produce una piccola quantità e la distribuisce ad alcuni commercianti di Alba. Il successo è immediato e Pietro Ferrero è costretto rapidamente a passare dalla produzione artigianale a quella industriale. Il 2 marzo 1949 Pietro Ferrero muore, sembra colpito da un infarto, stremato, si dice, dalla frenetica attività di distribuzione che effettuava personalmente, guidando come un pazzo la sua Topolino per le strade del Piemonte. Alla conduzione dell’azienda subentrano la moglie e il fratello. Nel 1951 arriva la prima evoluzione. La crema “Giandujot” lascia il suo posto alla “Supercrema”, conserva vegetale venduta in grandi barattoli. Dobbiamo attendere però il 1963 per poter finalmente assaggiare la crema che oggi troviamo in qualsiasi supermercato.
Michele, che nel frattempo ha preso le redini della società, decide di rinnovare la Supercrema con l’intenzione di commercializzarla in tutto il mondo. Ne modifica la composizione, così come l’etichetta e il nome. Michele ha la ferma intenzione di dare un taglio maggiormente internazionale alla sua invenzione, pur senza tradirne eccessivamente l’origine italiana.
E’ così che nasce la “Nutella”, basata sull’inglese “nut”, “nocciola” ma ammorbidita ed italianizzata con “ella”. Il logo e la ricetta, a tutt’oggi segreta, vennero registrati verso la fine dello stesso anno, e sono restati immutati fino ai giorni nostri continuando ad accompagnare il pane, i biscotti, la frutta, le crepes, i gelati, le torte servite quotidianamente sulle tavole di tutto il mondo. Un esempio ?
Torta Moretto
200 g. zucchero
200 g. farina
un quarto di latte
75 g cacao amaro
1 bustina lievito
per il ripieno:
250 g. mascarpone
250 g. NUTELLA
Che mondo sarebbe senza Nutella?!