Acquista i Gadget
SOSTIENI B-HOP
domenica, Gennaio 29, 2023
B-Hop Magazine
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • Chi siamo
  • Rubriche
    • Se ne parla
    • Si può fare
    • Buenvivir
    • E-volver
    • L’altrove
    • B.I.N. – Bellezza Interna Netta
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Rubriche
    • Se ne parla
    • Si può fare
    • Buenvivir
    • E-volver
    • L’altrove
    • B.I.N. – Bellezza Interna Netta
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti
SOSTIENI B-HOP.IT
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
B-Hop Magazine
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
Home B.I.N. - Bellezza Interna Netta

A scuola con i bambini dell’oncoematologia

Nel libro "L'Altalena" del maestro Andrea Serra l'esperienza con i bambini dell'Ospedale Microcitemico di Cagliari

di Margherita Vetrano
6 Aprile 2022
in B.I.N. - Bellezza Interna Netta
Tempo di Lettura: 6 mins read
39 3
A A
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

di Margherita Vetrano – La Scuola dell’Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Microcitemico di Cagliari è raccontata nel libro “L’altalena“, edito da Bookabook. Andrea Serra è l’autore ma anche il maestro che, dal 19 settembre 2005 tiene le lezioni ai bambini ricoverati in day hospital.

Attraverso una carrellata di ricordi, Andrea racconta i suoi alunni e le riflessioni che ognuno ha suscitato.

In ogni episodio si entra un pochino di più nelle dinamiche del reparto e nella psicologia dei personaggi: maestro, bambini, genitori, medici e gli altri.

Incontrare Andrea è come bere una tazza di latte caldo: avvolgente, rassicurante, piacevole.

La sua naturale ironia trapela dalle frasi garbate, lasciando spazio ad uno sguardo gentile  e ad una serenità che cela profondità di pensiero.

Andrea Serra autore de “L’altalena” (foto:web)

Nel suo racconto Andrea è narratore, non protagonista; racconta i fatti e li mette al centro dello scenario. Il suo sguardo asciutto e solo apparentemente distaccato, consente di sedersi tra quei banchi ed assistere alla vita che li abita, legata com’è a doppio filo con allegria e dolore.

“Dopo sedici anni che faccio il maestro in ospedale, alla domanda Come fai a lavorare vedendo il dolore dei bambini? continuo a non trovare una risposta convincente per gli altri. Per me invece è sempre più chiaro: […] credo che tutto stia nello sguardo. Quando guardo un quadro sono assetato di particolari […] Così faccio anche con i  miei alunni in ospedale. Non perdo di vista i dettagli della loro sofferenza, della loro rabbia, la stanchezza e contemporaneamente tengo presente l’insieme” scrive Andrea tra le prime pagine del libro.

“Non nascondo la loro e di riflesso la mia sofferenza ma non permetto che la parte diventi il tutto. E’ tanta la gioia, il divertimento, la curiosità che si può sperimentare se si riesce a prendere il possibile da ogni situazione con loro. Non si deve sprecare nessuna occasione.

Quando arriva il dolore per la loro sofferenza o addirittura per la loro morte, la consapevolezza di aver contribuito a fare qualcosa di utile ed importante, non cancella la mia sofferenza o la mia disperazione, ma mi aiuta ad accettarle, a non perdere niente di quello che si è costruito”.

Per Andrea la scuola è “dove due o tre sono riuniti per imparare” e l’esperienza non finisce con il commiato. A volte ci sono alunni che tornano per dei controlli o per “ricordarsi chi sono stati” e “finisce che si raccontano chi sono diventati”. Non c’è nostalgia tra le pagine del libro ma un dignitoso rispetto per gli incontri fatti.

Qualche giorno fa è venuta a mancare Marta, che diceva che i bambini li porta la cicoria.

Come lei, altri piccoli alunni hanno abbandonato i compagni che hanno dovuto fare i conti con la realtà.

Ad Andrea, resta il compito di accoglierne le domande, le paure e la rabbia per un destino che può essere condiviso.

L’unica via per accogliere queste emozioni è la sincerità e la possibilità di aiutare a comprendere ciò che accade, nel miglior modo possibile, per ognuno di loro.

“Dietro ogni parola o silenzio c’è sempre qualcosa. “Ci vuole orecchio” come diceva Jannacci, tanto, anzi parecchio” scrive.

“L’altalena” è un libro trasversale.

Non è scritto solo per gli addetti ai lavori o per le famiglie dei pazientini ma per chiunque voglia guardare dentro alle cose.

La vita è come “un’altalena” scrive Andrea “a volte sei giù, altre sei su. Alterni la vista del cielo a quella della terra”.

Fra le mura di una classe ospedaliera, l’osservazione è più potente.

C’è la determinazione dei ragazzi, la loro forza, “la capacità di stare nel qui e ora e di decidere quale abitare “[…] la possibilità di “affermare la parte sana e di mostrare che si è persone prima di essere malati“.

E c’è la voglia di non indietreggiare davanti alle prove scolastiche, anche quando non tengono conto delle difficoltà; “anche quando chi fa parti eguali tra diseguali non fa giustizia ma una cattiveria“.

“Sono vite testarde che non si fermano a ragionare se vale la pena impegnarsi nella scuola, lo fanno e basta. Dentro quel tempo c’è un altro tempo […] che proprio perché è poco, non manca mai. C’è il tempo che diventa conquista e quello che diventa giudice e a volte boia“.

Michele, Sofia, Antonio, Anna, Dario e Alberto, sono solo alcuni dei ragazzi tra i 6 e i 15 anni, raccontati nel libro e le loro storie sono reali.

Sono storie di ragazzi che fanno temi, ricerche e problemi di matematica ma che ogni tanto vengono sospesi in una bolla dalla malattia e poi riprendono, il loro percorso.

Qualcuno no.

Qualcuno non torna dai compagni e dal maestro perché “la malattia se ne fotte delle regole” e nonostante l’impegno, l’energia e la voglia di vivere il tempo a disposizione finisce.

Gli alunni di Andrea “ci insegnano che finché c’è vita, c’è vita. Qui e ora”

“L’altalena” parla ai lettori attraverso le sue pagine ma anche attraverso la voce di Andrea che lo porta in scena “quando lo invitano” con uno spettacolo liberamente ispirato.

Grazie ad Antas Teatro, Cada Die Teatro e al Teatro Dallarmadio, Andrea ha raccontato la sua scuola.

Andrea Serra e “L’altalena” a teatro: in scena la Scuola dell’Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Microcitemico di Cagliari (foto:web)

“Credo che sia questo che debba fare la scuola, non solo quella in ospedale; dare la possibilità a bambini e ragazzi di guardarsi intorno, di guardarsi dentro, dar loro l’occasione di mettere in comunicazione questi due mondi affinché si parlino, aiutarli ad ascoltarsi ed imparare ad ascoltare“, confida a B-Hop.

 

Ecco la sua testimonianza in una live su Instagram

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da B-hop magazine | Belle notizie (@b_hopmagazine)

Condividi66Tweet41Condividi12CondividiInviaInvia
Margherita Vetrano

Margherita Vetrano

classe ’73, mi formo all’Università dell’Aquila con studi economici ed attualmente lavoro a Roma dove vivo con il marito e i tre figli. Io B-hop perché. non c'è altra bellezza che fare ciò che ci fa star bene: scrivere notizie positive per raccontare il "mondo migliore".

Articoli Correlati

Bacco di Caravaggio, una delle riproduzioni alla mostra impossibile a Capaccio Paestum

A Capaccio Paestum la “mostra impossibile” con 100 capolavori italiani del Rinascimento

26 Gennaio 2023
Le radici di un grande albero. Mostra sugli alberi a Bruxelles che racconta l'Italia

A Bruxelles una mostra sugli alberi racconta l’Italia

24 Gennaio 2023
Sala cinematografica

Cinema italiano: quantità o qualità? Bilanci e prospettive

18 Gennaio 2023

I 10 migliori fumetti italiani

17 Gennaio 2023
Prossimo Articolo
Pixabay License

Un kit per l'inclusione dei bambini ucraini nelle scuole

Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati

Iscriviti alla Newsletter

Articoli recenti

  • Tango ciego, non vedenti e vedenti condividono la pista da ballo
  • A Capaccio Paestum la “mostra impossibile” con 100 capolavori italiani del Rinascimento
  • E dopo la scuola media, cosa scelgo? Vademecum per genitori
  • A Bruxelles una mostra sugli alberi racconta l’Italia
  • Nasce a Torino un progetto di studentato diffuso per i fuorisede

Sostieni B-Hop.it

B-hop magazine è una testata giornalistica con autorizzazione del Tribunale civile di Roma n. 179 del 25 ottobre 2018.

Direttrice responsabile: Patrizia Caiffa
ISSN 2724-2528

__________

Associazione di promozione sociale B-hop

Sede legale: via G.Angelini 16 00149 Roma

CF. 97975180585

Privacy Policy e Cookie Policy

B-Hop Magazine è la testata giornalistica delle belle notizie: sulle nostre pagine troverai storie vere, belle ed emozionanti e notizie che fanno riflettere per portare bellezza e consapevolezza nelle tue giornate
Leggi la mission di B-Hop

__________

Tutti gli articoli pubblicati da B-hop magazine sono originali e con licenza CC. Per chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione contattare info@b-hop.it e citare l’autore con link alla fonte.

Iscriviti alla Newsletter

  • Chi siamo
  • Rubriche
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti

Copyright © 2022 B-hop webmagazine. Tutti i diritti riservati

Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • Chi siamo
  • Rubriche
    • Se ne parla
    • Si può fare
    • Buenvivir
    • E-volver
    • L’altrove
    • B.I.N. – Bellezza Interna Netta
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti

Copyright © 2022 B-hop webmagazine. Tutti i diritti riservati

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

SOSTIENI B-HOP
ACQUISTA I GADGET