di Patrizia Caiffa – Saranno migliaia i bambini del quartiere Librino di Catania che parteciperanno, insieme agli artisti, alla grande opera d’arte collettiva in terracotta intitolata “La Porta delle farfalle“, voluta dal mecenate siciliano Antonio Presti, presidente di Fiumara d’Arte.
Sarà lunga oltre un chilometro e coinvolgerà oltre 5.000 studenti dei licei artistici siciliani, circa 10.000 bambini delle nove scuole di Librino e le relative famiglie, più̀ di 50 tra artisti e architetti selezionati dalla Fondazione Fiumara d’Arte, in collaborazione con una rete di giovani curatori. L’auspicio è di inaugurare l’opera monumentale nei primi mesi del 2022.
Sono passati più di quindici anni da quando la “Porta della Bellezza”, opera monumentale donata da Presti al quartiere di Librino ha innescato nelle coscienze di chi vive in periferie così difficili il valore della condivisione.
“Quella stessa Porta è sempre stata rispettata da tutti gli abitanti e i bambini del quartiere, proteggendo e custodendo la Bellezza”, spiega il famoso mecenate, che da decenni finanzia soprattutto di tasca propria imponenti opere d’arte contemporanee nella zona di Castel di Tusa e dintorni, in provincia di Messina.
La “Porta della Bellezza” è stata realizzata con 9 mila formelle in terracotta da 15 artisti, in collaborazione con 2000 mamme e 2000 bambini sul muro di cemento dell’Asse attrezzato, alto 8 metri e lungo 500, che divide come una ferita il quartiere di Librino.
“Tutti i bambini che allora parteciparono al progetto – ricorda il presidente della Fondazione Fiumara D’Arte – incontrandomi oggi, da ragazzi maturi, continuano a ringraziarmi per questa grande esperienza, perché hanno percepito il valore di quel pezzo di terracotta condiviso con tutta la comunità.
La Porta, quindi, è stata una grande agenzia educativa e spirituale, oltre che manifestazione di bellezza di chi l’ha condivisa in maniera corale”.
“Io amo Librino – prosegue Antonio Presti – amo la gente del quartiere, mi sento amato e rispettato, vedo la gioia negli occhi di chi partecipa ai progetti, scorgo sincerità e quella gratitudine che riempie la mia esistenza. Io a Librino ho trovato solo cuore. E quando il cuore parla al cuore, il cuore risponde. E allora, così come tutti gli abitanti hanno protetto la Bellezza di questa grande opera, adesso questi stessi abitanti meritano rispetto”.
Per questi motivi ora Presti si sta impegnando per il proseguimento dell’opera attraverso la “Porta delle Farfalle”, che continuerà a valorizzare il lavoro delle 9 scuole e licei artistici di Librino coinvolte già quindici anni fa.
“Sommando la nuova Porta con quella già preesistente avremo oltre 1,5 km di Bellezza, una vera muraglia dedicata all’anima”.
Presti confessa di avere intrapreso questa nuova impresa “non senza paure, soprattutto per il momento che stiamo attraversando, in piena pandemia”.
“Credo che il Covid non sia solo una emergenza sanitaria – osserva – ma anche e soprattutto un’emergenza culturale e spirituale, dove le prime vittime sono i nostri figli. L’infanzia paga il prezzo più caro di questo tempo sospeso”. In questo periodo, aggiunge, “io non mi sono mai fermato, nonostante le incertezze, nonostante la mancanza di energie, nonostante il pericolo di cadere nella depressione dell’anima. Ho sentito la necessità di continuare a innestare Bellezza, con i primi portatori di purezza: i bambini”.
L’idealità di Presti mira ad utilizzare l’arte come veicolo “spirituale di azione e condivisione di valori, innestando una nuova coscienza etica e civile”, educando le persone a riappropriarsi del territorio, di una nuova identità, attraverso la fruizione dell’opera stessa.
Grazie al sostegno del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo quest’anno sono stati realizzati i laboratori didattici, con il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole elementari e medie del quartiere di Librino, imparando la pratica della lavorazione dell’argilla.
Gli architetti e gli artisti hanno già incontrato i ragazzi delle scuole e i licei artistici hanno iniziato a realizzare le loro opere nonostante le difficoltà dettate dal Covid. Il progetto è attualmente in corso nelle scuole di Librino e a breve partirà la condivisione con tutti gli abitanti.
La “Porta delle Farfalle” – conclude Presti – “rimanda alla visione di un bambino che può attraversare un momento cupo, buio, proprio come il bruco. Che, però, può sempre scorgere la luce e in un istante può trasformarsi in farfalla: vorrei trasmettere questa visione di sospensione e sogno contro la pesantezza di questa contemporaneità, per restituire leggerezza a uno stato dell’anima che rischia d’implodere nella sua gravità”.
E con la Bellezza “possiamo far crescere cittadini liberi, cittadini educati non più a chiedere, ma a fare”.
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