Il 23 aprile si celebrano i 400 anni dalla scomparsa del più grande drammaturgo di tutti i tempi: William Shakespeare. Peccato che la biografia del “Grande Bardo” sia, almeno in parte, avvolta dalla leggenda e che conseguentemente neanche la data, che stiamo per celebrare con giusta importanza, sia certa.
Per la stragrande maggioranza degli studiosi l’autore di 37 testi teatrali tra i più famosi al mondo, nonché di 154 sonetti, nacque a Stratford Upon Avon il 23 Aprile 1564, da genitori presumibilmente analfabeti, si trasferì a Londra diventando attore e contitolare della compagnia teatrale proprietaria del Globe Theatre, per poi ritirarsi nel 1613 nuovamente a Stratford ed ivi morire nello stesso giorno e nello stesso mese di 52 anni dopo, ovvero nel 1616.
Ma tutte le biografie sono incerte su alcune notizie se non addirittura lacunose. Nessuna di loro è ad esempio in grado di raccontare ciò che fece W. Shakespeare tra il 1585 ed il 1592, o di spiegare perchè nei registri scolastici di Stratford Upon Avon non vi è traccia del giovane Bardo, davvero inspiegabile anche la mancanza di legami fra le storie narrate dal “Cigno di Avon” ed i suoi luoghi natali.
I manoscritti dei drammi sono un ulteriore problema: non risulta infatti che sia stato preservato nessun originale. Questi ed altri misteri hanno dato origine ad infinite interpretazioni da parte degli accademici di tutto il mondo.
Una delle più affermate e che sollecita l’orgoglio di noi italiani, attesta che William Shakespeare in realtà fu Michelangelo Florio, nato a Messina il 23 Aprile 1564, costretto, a causa delle sue idee calviniste, a rifugiarsi, dopo varie peregrinazioni, in Inghilterra. Il siciliano Florio scrisse, in età giovanile, una commedia in dialetto dal titolo “Tantu trafficu ppi nenti” e, curiosa fatalità, W. Shakespeare fu autore di “Molto rumore per nulla” testo ambientato a Messina ed infarcito di espressioni tipiche siciliane quali ad esempio “Mizzica”.
Inoltre in “Amleto” si rintracciano molti proverbi pubblicati dallo sconosciuto Michelangelo Florio e sempre in “Amleto” compaiono i nomi di due studenti danesi, Rosencrantz e Guildenstern, che Florio conobbe all’università di Padova.
Sembra anche che il messinese, in uno dei suoi viaggi in Europa, s’innamorò di una giovane di nome Giulietta e che la loro storia d’amore, per motivi religiosi, si concluse con la tragica morte della ragazza. Si racconta infine che William Shakespeare frequentasse a Londra un Club. Ebbene in quel Club, nell’elenco dei soci, risulta registrato solamente Michelangelo Florio.
Se poi, con ulteriore rigurgito patriottico, vogliamo anche considerare che ben 15 dei 37 drammi scritti dal Bardo sono stati ambientati in Italia, l’ipotesi dello sconosciuto messinese, alias W. Shakespeare, riesce ad incantarci ancor di più.
Comunque, a prescindere dalla vera identità, la giornata del 23 aprile rimane un’ottima occasione per celebrare il più grande drammaturgo di tutti i tempi. Saranno ben 110 i Paesi che organizzeranno, per l’occasione degli eventi.
L’Inghilterrà conierà una nuova moneta del valore di due sterline dove vi saranno rappresentati alcuni dei simboli del teatro shakespeariano: il teschio e la rosa, la corona e la spada.
Inoltre, per promuovere e far conoscere a una sempre più vasta popolazione mondiale l’opera shakespeariana, il Primo Ministro David Cameron, ha annunciato ed inaugurato il progetto internazionale ed il sito Shakespearelives.
La Royal Shakespeare Company approderà con la sua tournèe in Cina, mentre la Compagnia del Globe Theatre di Londra verrà ospitata addirittura in Iraq.
Anche in Italia, ovviamente, saranno tante le manifestazioni dedicate all’evento. Per esempio a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, tra aprile e giugno si terrà il “Festival Shakespeariana”, mentre a Roma il Teatro Argot Studio in collaborazione con il teatro Camploy e Casa Shakespeare a Verona, ospiteranno dal 18 al 30 aprile la prima edizione del festival “Shakespeare Re-Loaded”. Di grande interesse anche la proiezione, nei cinema italiani il 19 ed il 20 aprile, dell’Amleto, allestito dalla “National Theatre Live ed interpretato, tra gli altri, dal candidato oscar Benedict Cumberbatch.
“Considero il mondo per quello che è: un palcoscenico dove ciascuno deve recitare la sua parte” (da “Il Mercante di Venezia ” W.Shakespeare)