L’organizzazione di un matrimonio può tramutarsi in un ottimo esercizio di fantasia, creatività e solidarietà. Basta che, oltre all’amore eterno, gli sposi si promettano anche di organizzare una giornata sostenibile, evitando di farsi travolgere da tradizioni e regole che sentono lontane. Visto inoltre che l’investimento economico collegato a questo grande evento non è indifferente perché non fare in modo che queste risorse vadano a sostenere delle realtà del mondo non profit o a premiare una scelta di produzione che garantisca il rispetto dell’ambiente e della dignità umana? In questo articolo b-hop cerca di dare alcuni suggerimenti per riuscire nell’impresa evitando i soliti percorsi organizzativi.
L’abito da sposa: equo e solidale, di seconda mano o da sera

Trovare un abito da sposa equo e solidale non è cosi semplice come si penserebbe. Sono molte le sartorie artigianali, ma poche quelle che garantiscono con l’acquisto dell’abito, oltre al rispetto dell’ambiente e dei lavoratori, anche un investimento in progetti di solidarietà in Italia e nel mondo. Certamente rispondono a queste caratteristiche gli atelier Orlo del Mondo di Milano e EquoStyle di Brescia.
Altra via di uscita dall’abito tradizionale è quella di scegliere un vestito non propriamente da sposa: un abito da sera nei toni del bianco potrebbe prestarsi perfettamente a questo genere di occasioni. Il consiglio è di fare un controllo preventivo online dei prezzi – ormai tutte le griffe hanno un sito con dettagliate informazioni o shop online con sconti solo per questo tipo di acquisti. Il controllo preventivo evita l’effetto “cenerentola in fuga dal ballo” che verrebbe generato da un abito da sogno con prezzo ampiamente fuori budget.
Esistono inoltre gli outlet di abiti da sposa che propongono abiti delle collezioni degli anni precedenti con prezzi davvero competitivi (ampiamente sotto i 1000 euro).
E se non si rabbrividisce all’idea di indossare un abito di seconda mano, la soluzione ideale la forniscono le suore di clausura del monastero di Santa Rita da Cascia che , in cambio di una libera donazione, offrono abiti e accessori già utilizzati e in buone condizioni.
Si possono ulteriormente ridurre i costi chiedendo in prestito ad amici e parenti velo e scarpe.
Le fedi: non è oro tutto ciò che luccica
In Italia l’orafo Belloni di Milano realizza fedi con metodo artigianale e con oro estratto e commercializzato secondi i criteri Fairtrade and Fairmined Certification. Un oro davvero lucente da tutti i punti di vista; inoltre uno dei modelli proposti sostiene i progetti della ong Cesvi. I prezzi sono equivalenti a quelli degli orafi tradizionali.
Ad ogni matrimonio i suoi confetti

Oltre ai confetti della tradizione artigianale si possono prendere in considerazione quelli disponibili in tutta italia nelle botteghe del Commercio Equo e Solidale della rete Altromercato. Sono realizzati da produttori di Commercio Equo e Solidale della Repubblica Dominicana, della Costa Rica, dell’Ecuador e della Palestina e sono acquistabili anche online. Si può affidare il confezionamento alla bottega (le soluzioni sono tantissime) o provvedere da soli e in questo caso è possibile comprare il necessario proprio nel negozio, come i fogli colorati di carta seta prodotti in Bangladesh da Prokritee, un’agenzia che gestisce 8 imprese artigiane e aiuta altri gruppi nella vendita dei loro prodotti nei mercati locali ed esteri con standard di commercio equo e solidale.
La bomboniera

Sono moltissime le associazioni che realizzano delle bomboniere per le varie occasioni di festa. Oltre alle botteghe del commercio equo, vi segnaliamo alcune realtà del non profit con delle interessanti soluzioni di sacchetti, cestini, scatoline, pergamene: la sezione lombarda di Amnesty international, Medici Senza Frontiere, Save the Children, VIS, Unicef, Intersos, Amani for Africa, Emergency, Libera, Terre des Hommes, il laboratorio solidale “Da tutti i paesi” di Casa Betania a Roma). Da luglio scorso anche l’associazione Terra! Onlus sperimenta questa attività e propone barattoli di cioccolata biologica fondente e al latte uniti a una selezione di semi di piante da frutto e fiori che gli ospiti potranno piantare una volta tornati a casa. Con l’acquisto di queste bomboniere si sostiene il progetto “Porto l’orto a Lampedusa” che realizza orti urbani con gli abitanti dell’isola siciliana.
Il consiglio è di prendere contatti con le associazioni qualche mese prima della data dell’evento perché la preparazione delle bomboniere richiede tempo, inoltre alcune arrivano dai paesi lontani dove operano le associazioni quindi c’è bisogno di qualche mese di preavviso per farle arrivare in Italia in tempo.
Le partecipazioni
Sicuramente una partecipazione diversa dal solito può essere commissionata ad Else Edizioni, laboratorio artigianale di editoria serigrafica nato a Roma nel 2010 dall’incontro tra persone provenienti da diversi paesi che realizza prodotti fatti a mano, in serie limitate, con materiali ecologici.
Un’altra soluzione può essere quella di disegnare di proprio pugno l’invito di nozze. Nel web ci sono intere librerie di disegni dedicati al tema del matrimonio. Mettendo poi nel motore di ricerca le parole chiave: immagini matrimonio, wedding, sposi, si troveranno i modelli a cui ispirarsi. Basta poi prendere matita e colori e disegnare la propria icona di matrimonio su un foglio bianco. Sarà poi necessario fare una scansione dell’immagine e aggiungere la parte testuale con le informazioni di base (orari, indirizzi, contatti). Potrete completare l’invito con i programmi base di videoscrittura presenti nel vostro computer o chiedere aiuto a qualche amico grafico. Per la stampa ci si può affidare ad un servizio online che utilizzi carta a basso impatto ambientale (ad esempio www.flyeralarm.com).
Le offerte di catering equo e solidali per il banchetto di nozze sono molteplici e presenti in tutto il territorio italiano. Nella capitale sono molte le cooperative che propongono questo tipo di servizi (Ethicatering, Pangea, Equociqua solo per citarne alcune). Per le regioni del centro nord certamente un punto di riferimento è la cooperativa Raggio Verde, mentre a Bologna la Cooperativa Sociale Iusta Res, la stessa che gestisce il Cafè de la Paix nel centro della città. Il consiglio è di prendere contatti anche con queste realtà e vagliare anche i loro menù e preventivi. Le proposte delle cooperative non profit sono molto varie, ricche e interessanti e vi garantiscono, ad esempio, l’utilizzo di prodotti a km zero, biologici, dei circuiti di Libera Terra (nati da terreni confiscati alle mafie), preparati da persone in condizione di vulnerabilità.
L’animazione per i bambini
Se i bambini invitati sono molti non ci si può esimere dal dedicare a loro e ai loro genitori un’attenzione particolare. Una buona soluzione è contattare l’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (Agesci) della vostra città per l’animazione dei più piccoli così in cambio di una donazione per il servizio che gli animatori faranno durante la vostra festa riuscirete anche a sostenere delle attività educative del gruppo scout.
*La foto di apertura è di Giulio Croce.