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In Toscana un minimarket dove fare la spesa senza soldi

di Maria Cristina Famiglietti
19 Gennaio 2015
in Buenvivir, Primo Piano
Tempo di Lettura: 2 mins read
30 0
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C’è la crisi, manca il denaro, l’economia arranca. Anche la stagione dei saldi non ha portato l’agognata boccata d’aria ai negozianti, nonostante i cartelli delle offerte quasi da asta all’inverso: “chi offre di meno?”. Ci sono i saldi ma non ci sono i soldi! In questo mercato, fintamente libero e concorrenziale, c’è una curiosa iniziativa, tutta toscana, che si basa su una solidarietà fai da te, unendo cittadini consumatori ed aziende produttrici. “Affari senza soldi“ è un’operazione nuova di scambio merce-lavoro che sfida, con diverse iniziative, il vecchio tipo di economia basato sul pagamenti in denaro di beni o prestazioni e si basa sul metodo dello scambio, dell’antico baratto.

pagare senza soldiNel cuore della Toscana, ad Altopascio in provincia di Lucca, al posto di una ex macelleria “Affari senza soldi” ha fatto nascere in questi giorni il primo mini market solidale, dove sarà possibile fare la spesa senza pagare. O meglio, si paga, ma senza transazione di denaro. “Affari Senza Soldi” ha creato un circuito di aziende che si impegnano a scambiare beni materiali e servizi senza transazione di denaro; iscrivendosi al loro sito ed entrando a far parte del circuito l’iscritto potrà fare la spesa in negozio, spendendo virtualmente una cifra. Questi soldi però non saranno usati, ma potrà ricambiarne il valore lavorando o prestando altri tipi di servizi presso una delle aziende facenti parte del circuito fino a quando avrà ‘’saldato il debito’’. Ognuno offrirà la propria professionalità: falegname, muratore, agricoltore, idraulico, etc.

Alla base del progetto c’è forse l’ambiziosa idea di tornare ad uno stato sociale in cui i cittadini, vessati dalla crisi, possano trovare autonomamente le risorse per riprendersi. Se non posso pagare la spesa di una settimana per la mia famiglia, lavorerò cinque ore come elettricista. Insomma, dare per avere ma con l’idea di chiudere in faccia la porta alla crisi ed accogliere però chi ha bisogno.

 

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Maria Cristina Famiglietti

Maria Cristina Famiglietti

Laureata in Lettere ed in Sociologia sono insegnante. Qui mi occupo di libri, arte, creatività e storie vere, rinascite e nuovi orizzonti. ''Io b-hop che me la cavo''.

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