di Patrizia Caiffa – Vi è mai capitato di sognare qualcosa che poi accade veramente nella realtà? O di vedere in sogno una persona scomparsa, a voi molto cara, e sentirvi poi pieni di gratitudine e gioia perché è come se fosse realmente accaduto?
Di premonizione, telepatia, contatto con i defunti e con altri piani di coscienza si parla in maniera approfondita, con il supporto di seri studi e ricerche, ma anche con l’esperienza e l’intuizione che le è propria, nell’interessante libro di Marie Noelle Urech “Sogni. Un portale verso l’eternità” (Edizioni Ludica, 2014, 17 euro).

L’autrice, di origine belga ma vive in Italia da tantissimi anni, è una geniale, onnivora e poliedrica ricercatrice e formatrice, impossibile da incasellare in qualche categoria specifica: ha seguito varie formazioni nell’ambito del Counseling e fondato e diretto il centro del dr. Carl Simonton in Italia fino al 2009, lavorando con pazienti oncologici. Attualmente dirige il Centro Viriditas, che ha fondato con medici e terapeutici a seguito dei suoi sogni con la mistica e studiosa tedesca Ildegarda di Bingen. Da anni si dedica alla ricerca sulla dimensione onirica, unendo le ultime scoperte della fisica quantistica alle tradizioni più antiche. I suoi corsi sui sogni, sulla guarigione attraverso le visualizzazioni, sulla comunicazione, sono esperienze di grande qualità e spessore.
In questo libro, l’ultimo di una lunga e interessante serie (che spazia dall’astrologia evolutiva alla guarigione dal cancro a Ildegarda di Bingen), Marie Noelle ci spiega da subito come e perchè nasce l’idea di dedicare un approfondimento ai sogni come canale per comunicare con l’aldilà. E, a dispetto degli scettici, fornisce come sempre una dettagliata base di studi e conoscenze, mutuate anche dalla pratica quotidiana con i pazienti, che costituisce uno dei principali valori aggiunti delle sue opere.
La fisica quantistica appare sempre come sottofondo scientifico che avvalora le sue tesi, come quando ricorda che siamo immersi in “uno stato di puro potenziale e infinite possibilità” (la “Quantum soup“, la zuppa quantica), da cui si deduce che “siamo noi a creare la nostra realtà e questa è una prospettiva sconvolgente, non del tutto accettata dalla maggior parte degli scienziati”.
Essendo dunque particelle può essere più facile che la notte, mentre sogniamo, “ridiventiamo onde e viaggiamo nel regno quantistico virtuale non solido”.
E’ qui che, secondo l’autrice, “possiamo incontrare entità, spiriti, che non sono più visibili materialmente poichè dalla condizione iniziale di particella fisica sono tornati ad essere onde nella dimensione quantistica”.
L’oramai famoso legame tra le particelle definito “entanglement” (letteralmente groviglio, intreccio), produce un legame in cui ognuno di noi è “entangled” con ogni cosa “con cui viene in contatto e con cui condivide un’esperienza”. In questo modo diventano possibili forme di comunicazione come la telepatia tra vivi, i fenomeni di premonizione (diurni e notturni) e – perchè no? – per chi ci crede il contatto con i defunti che vivono in un’altra dimensione.
Nel volume l’autrice riporta numerosi sogni ed esperienze vissute in prima persona o raccontate dai suoi pazienti, rivelandoci la predisposizione naturale di ognuno alla sensitività ed insegnandoci ad utilizzarla.
Pregio del lavoro è anche la messa a disposizione di indicazioni pratiche ed esercizi per non spaventarsi di fronte a presagi e sogni premonitari o per aiutare l’anima nel suo viaggio verso l’aldilà, imparando ad utilizzarli al meglio per vivere una vita più piena e ricca, anche sul piano spirituale.
Perché, come scrive il poeta libanese Kahlil Gibran nell’incipit citato: “Fidatevi dei vostri sogni, perché in essi è nascosto il passaggio verso l’eternità”.
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