(di Margherita Vetrano) – Nel quadrante Nord-Est di Roma, con un’estensione di 650 ettari, si estende la Riserva naturale della Valle dell’Aniene un’area naturale protetta della Regione Lazio. Nel cuore della valle, il Casale della Cervelletta domina l’omonima tenuta. Per motivi di sicurezza, è stato chiuso nel 2017.
Il Coordinamento di Associazioni e di cittadini (WWF, Italia Nostra, ARCI, Associazioni locali del IV e V Municipio) Uniti per la Cervelletta si batte per la sua ristrutturazione e riapertura al pubblico con la collaborazione di Roma Natura .
“In questi giorni – spiega a B-hop magazine Elio Romano, attivista e mentore dell’Associazione – abbiamo presentato un’idea di riqualificazione del parco per l’iniziativa ‘Roma partecipa’, opzione del Bilancio partecipato di Roma 2019. Mantenendo intatta la dimensione dell’agro romano, puntiamo alla salvaguardia e ad un’adeguata fruibilità dell’area naturale, delle sue specificità floreali-faunistiche, della valenza storico-culturale”.
Per sostenere il progetto bisogna votare attraverso una piattaforma on line. Vota solo chi è in possesso dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o di un account del Comune di Roma all’indirizzo: https://www.comune.roma.it/web/it/processo-parteipativo.page?contentld=PRP322060 .
Il termine ultimo è il 21 luglio, “non c’è molto tempo”, precisa Romano.
Le battaglie sono di casa per l’associazione che già nel 2018 si è classificata prima nel Lazio e 27° in Italia con la raccolta firme “I luoghi del cuore” promossa dal FAI.
La vittoria potrebbe garantire l’intervento del FAI (Fondo per l’ambiente italiano) per realizzare una realtà virtuale “Fata Cervelletta”, nei locali antistanti il casale.
E c’è di più. Nel 2019 l’architetto Eleonora Guadagno, presidente della VI Commissione per la cultura del Comune di Roma, ha recuperato un progetto datato 2013 per la cifra di 250.000,00 euro che prevede fondi vincolati per la Cervelletta da utilizzare per la ristrutturazione del tetto, del Casale e la messa in sicurezza della torre.

Il vicesindaco di Roma Luca Bergamo si è impegnato in prima persona per l’attuazione del progetto.
Nel frattempo sono stati fatti numerosi appelli al Presidente della Repubblica, del Consiglio e al Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, che ha inoltrato diffida per la messa in sicurezza del Casale.
Salvare la Cervelletta vuol dire salvare un pezzo di storia italiana!
Punto di riferimento sin dall’epoca romana, ha subito trasformazioni funzionali, testimoniate dalle svariate stratificazioni strutturali.
Il Casale ha un’importante eredità storica: Villa Romana prima, Domus Culta poi, fu Centro sperimentale per la malaria, luogo di bonifica e fucina di menti intellettuali nella seconda metà dell’ottocento, come Sibilla Aleramo, Duilio Gambellotti, i coniugi Anna Fraentzel e Angelo Celli.
L’imponente torre con merlature guelfe che domina la struttura, precedette la costruzione del Casale nel 1629 che a partire da tale data ospitò le più importanti casate della nobiltà Romana quali gli Sforza,i Borghese e i Salviati.
Tutt’oggi molti nomi della cultura italiana tra cui Tomaso Montanari, Marina Tranquilli, Rita Paris, Vezio De Lucia, Paolo Berdini si sono schierati a favore della Cervelletta che fa parte del tessuto urbano.

Esiste un volume inedito scritto da Mimmo “Cervelletta” Pietrangeli, che raccoglie nozioni storico-culturali e aneddoti su questo bene di grande valore.
Nient’altro può rappresentare meglio l’amore della popolazione per questo luogo che nel tempo ha radicato il suo valore ed acquisito un’aura magica.
“Era…l’Ambiente
Era …la luna alta nel cielo di perla
Spezzato…nero di orribili mostri
Bucato da livide luci
E frusciare d’acque da cieli d’ametista
Lustrali…infinite…passate sulla alta Torre”
(Mimmo 2013)