di Agnese Malatesta – Un calendario sonoro per il 2021: musiche d’Africa per il nuovo anno, una ogni mese. E’ all’insegna della scoperta delle sonorità africane, dalle tradizionali alle più recenti, il calendario ‘Ritmi d’Africa-Viaggi sonori’ pensato da Medici con l’Africa Cuamm per l’anno che sta per arrivare.
Con questo insolito calendario, l’Ong italiana – impegnata da 70 anni nella tutela della salute delle popolazioni africane – rende omaggio alla musica africana, con dodici tavole firmate da Anna Formilan e con altrettante playlist tematiche curate dal dj Tommy Rough&Tough, disponibili a tutti su Spotify.
Linguaggio universale quello della musica dove il caratteristico ritmo africano, con le sue festosità e vitalità, racconta la sua storia; la tradizione e la schiavitù subita continua ad influenzare la cultura popolare contemporanea, si mescola ancora i suoni africani, in un continuo gioco di scambi, influenze e rimandi.
La musica africana è quella dei griot, poeti e cantori custodi della tradizione orale, ma è anche quella di Fela Kuti, rivoluzionario attivista per i diritti umani in Nigeria.
Sono le nenie del Raï cantate dal cheik (maestro) nel Maghreb e sono gli ensable jazz negli Stati Uniti dei primi del Novecento. Una musica tutta da scoprire.
Per Natale, insieme al calendario (playlist su spotify https://spoti.fi/2HFk6zC), Medici per l’Africa Cuamm propone una serie di regali solidali, fra i quali zainetti, tazze, borse, biglietti di auguri, agende (www.mediciconlafrica.org/regalisolidali).
I fondi raccolti andranno a sostenere i progetti della ong, in particolare il programma “Prima le mamme e i bambini. 1.000 di questi giorni”, dedicato alla salute materno-infantile in Africa.
Medici con l’Africa Cuamm è nata nel 1950. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti.
Oggi l’Ong italiana è impegnata in otto paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 4.700 operatori sia europei che africani; sostiene 23 ospedali, 123 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi, malaria e formazione), 3 scuole per infermieri (in Sud Sudan, Uganda ed Etiopia) e una università in Mozambico.
***
Questo articolo e tutti gli articoli pubblicati da B-hop magazine sono originali e tutelati dal diritto d’autore. Per chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione dei contenuti su altri siti o blog, riproduzione in qualsivoglia forma o sintesi, contattare info@b-hop.it e citare l’autore con link alla fonte.
- Se sei arrivato fino in fondo e ti è piaciuto questo articolo….
- Oppure puoi fare una donazione via PayPal all’associazione di promozione sociale B-hop semplicemente cliccando su questo link: https://www.paypal.me/bhopmagazine