di Agnese Malatesta – A come appello, B come barba, C come cioccolato… e poi N come numero, O come onomatopea… e così via. Scorre l’alfabeto nell’abbecedario della scuola ‘R come Rodari’, dove gli alunni sono quattro animali-burattini – una pecora, una mucca, una maialina e un lupo – e dove il maestro è un personaggio estremamente fantasioso.
Una classe insolita: cosa si insegna qui? Si insegna l’italiano e la cultura italiana. A chi si ispira? Alla poetica del maestro Gianni Rodari, ça va sans dire.
Tutto gira intorno alla fantasia e al gioco per imparare parole e suoni della lingua italiana
che, a loro volta, si muovono e prendono corpo, vocale dopo vocale, consonante dopo consonante, in pupazzi, canzoni, storie e oggetti.
Sono questi i protagonisti della scuola ‘R come Rodari’, una serie in dieci puntate disponibili su Youtube, ideata e realizzata da Paolo Marabotto, Andrea Calabretta e Veronica Olmi in occasione del centenario della nascita di Gianni Rodari (23 ottobre 1920), poeta, scrittore, pluripremiato per eccezionali lavori di letteratura per l’infanzia. Ancora oggi prezioso punto di riferimento pedagogico.
La produzione dei video (fino a 18 minuti) è a cura del Teatro Verde di Roma (lo storico teatro interamente dedicato all’infanzia e alla gioventù dal 1986) su richiesta dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona in occasione della Settimana della lingua italiana nel mondo e i cento anni di Gianni Rodari.
Il primo episodio (lettere A e B) è andato in rete lo scorso ottobre; poi a seguire a cadenza quindicinale; sono ancora da scoprire nelle prossime settimane le ultime due-tre puntate.
Insieme al maestro rodariano che insegna sorridendo e ai simpatici animali che apprendono la lingua italiana, nella sit-com compaiono di volta in volta anche Angusto, un mostro che assiste l’insegnante – una sorta di bidello – e cuoco Orco che cucina le lettere.
La ‘grammatica della fantasia’, i giochi di parole, i paradossi e le ironie la fanno da padrone in ogni puntata che gode dell’illustrazione di una storia tratta da ‘Favole al telefono’ di Rodari: da ‘Il palazzo gelato’ a ‘Tonino l’invisibile’, a ‘La passeggiata di un distratto’ a ‘La barba’. Non solo parole in ‘R come Rodari’ ma anche cultura del nostro paese: Dante, Rossini, Pulcinella, …la pizza!
Tutto giocando e fantasticando. Del resto, come diceva Rodari,
“perché si deve imparare piangendo ciò che si può imparare ridendo?”
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