di Marta Lops – Rimuovere le distanze tra le persone e ridurre il digital divide (il divario digitale), anche raccogliendo pc e tablet per consentire agli studenti di seguire la didattica a distanza senza barriere di accesso.
È questo lo scopo principale dell’associazione di promozione sociale “Rimuovendo gli ostacoli”, nata pochi mesi fa a Roma per lottare contro le disuguaglianze, sostenendo e aiutando famiglie e singoli in difficoltà in ambito educativo e scolastico.
Ad oggi l’associazione ha raccolto circa 150 apparecchiature e ne ha distribuite un centinaio a famiglie, scuole, comunità e strutture destinate all’accoglienza.
Si tratta di un’idea coltivata già prima dell’insorgere della pandemia e che si ispira al Detroit Water Project, iniziativa nata nel 2014 nell’omonima città, per far fronte alla chiusura aggressiva della fornitura d’acqua verso cittadini insolventi e che ha messo in connessione questi ultimi con famiglie di donatori, creando una rete solidaristica.
Emergenza sanitaria e didattica a distanza hanno semplicemente fornito l’ispirazione al gruppo fondatore per mettere in piedi l’associazione. Si tratta di dieci volontari – nel frattempo cresciuti di numero – ognuno con un’esperienza professionale diversa, che hanno deciso di dedicare impegno, tempo e dedizione a dare realtà effettiva all’uguaglianza sostanziale sancita dal secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione italiana.
Il progetto non si ferma a Roma: un mese fa ha preso piede anche a Latina e ha tutta l’intenzione di estendersi in altre città “ricreando un modello per team”, racconta a B-hop Giampiero Obiso, presidente dell’associazione, “ossia portiamo avanti la nostra attività con altri soggetti associativi”.
Prossime ad aderire all’iniziativa saranno Palermo e Torino e in futuro anche Catania e Potenza. Su Roma, “Rimuovendo gli ostacoli” opera con le organizzazioni “Nonna Roma” e “Informatici senza frontiere”.
“Nonna Roma”, un banco di mutuo soccorso nato nel 2017 dall’idea di un gruppo di ragazzi e ragazze per aiutare famiglie in condizione di povertà attraverso la distribuzione di beni alimentari e di prima necessità, li coadiuva nell’individuare i possibili destinatari del servizio, grazie al suo bacino di utenza sul territorio romano.
“Informatici senza frontiere”, una associazione di promozione sociale che dal 2005 lavora per colmare il digital divide non solo in Italia ma anche in Africa ed in Estremo Oriente, è la componente tecnica del sistema. Le tre realtà hanno dato vita insieme a “Device4all”,
il progetto di raccolta e donazione di dispositivi elettronici per consentire agli studenti di seguire la didattica senza barriere di accesso.
In concreto, questo organismo a più gambe funziona così: è stato creato un portale per la raccolta di pc, computer fissi, tablet (nuovi o usati ma funzionanti) e fondi per acquistare materiale utile o permettere ai destinatari una connessione ad Internet. Ognuna delle tre associazioni ha un suo canale di ricezione per donazioni e richieste, queste confluiscono tutte in un’unica lista tra loro condivisa.
I volontari di “Rimuovendo gli ostacoli” materialmente ritirano e consegnano i dispositivi, mentre ISF seleziona quelli che possono essere utilizzati, lavora agli hardware, ai software e li rende pronti alla donazione. Tutti e tre poi identificano i beneficiari del servizio e prendono contatti con loro per comprendere quali siano le esigenze specifiche di volta in volta.
Tra le iniziative c’è anche quella di una Banca del tempo, per creare una rete di persone interessate ad aiutare, supportando le attività di apprendimento, dal sostegno a chi ha bisogni educativi speciali al mettere a disposizione le proprie competenze tecniche.
In una fase storica come quella attuale, in cui le disuguaglianze socio-economiche tra le persone sono emerse con maggiore veemenza e chiarezza, “Rimuovendo gli ostacoli” vuole ridurre le distanze tra le persone e tra queste e i processi di digitalizzazione in atto.
Non si tratta solo di fornire un dispositivo a chi ne ha bisogno, “perché le disuguaglianze non si limitano all’ambito dell’istruzione, bensì anche a quello dell’accesso alla pubblica amministrazione, ai propri diritti o alla fruizione di alcuni servizi” precisa Obiso.
Proprio per rispondere alle esigenze più diverse, ci racconta della realizzazione di un’aula informatizzata, ideata insieme ad altre associazioni, tra cui Casa del Popolo nel quartiere romano di Centocelle, uno spazio sociale promosso e sostenuto da attivisti, che metterà a disposizione i suoi locali. “Poniamo il caso di persone, anche anziane, che non hanno gli strumenti o le conoscenze per capire come fruire dei propri diritti – spiega ancora -, l’idea è di aiutarli gratuitamente a farlo, agevolandoli in aspetti di questa vita sempre più informatizzata”.
Questo nell’ambito della “Rete dei Numeri Pari”, un’alleanza orizzontale delle centinaia di realtà sociali diffuse su tutto il territorio nazionale che lottano per una società equa e giusta, di cui Rimuovendo gli ostacoli fa parte.
Sottolinea Obiso:
“c’è bisogno di fare comunità e di farlo nelle scuole e nei quartieri”.
“Questo non è un progetto che viaggia solo – precisa -, fa rete con chi già opera sul territorio, in una logica di fare mutualismo per chi fa mutualismo”. In quest’ottica, una parte dei fondi raccolti da “Rimuovendo gli ostacoli”, è destinata ad Asinitas, una onlus che si occupa di cura, accoglienza, educazione e formazione di minori e adulti italiani e stranieri.
È un progetto in espansione che vive di donazioni di device o in denaro, e di reti volontaristiche territoriali che vogliono rispondere concretamente alle esigenze di coloro che, al margine, subiscono i divari acuiti dalla crisi pandemica.
Informazioni: info@rimuovendo.it
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