La casa come risorsa da condividere, l’ospitalità come regalo, opportunità fattiva per riprendere in mano la propria vita e superare la crisi economica, inventandosi un modo nuovo di socialità. E’ il progetto di co-housing “Abitare Solidale” promosso dall’Auser Territoriale Firenze in collaborazione con l’Auser Nazionale, nato cinque anni fa per trasformare l’emergenza abitativa in nuove opportunità.
Il progetto coinvolge anziani soli, proprietari o affittuari di alloggi non facilmente gestibili con l’avanzare degli anni (troppo grandi per le loro esigenze di vita) oppure famiglie che non riescono a conciliare la cura dei figli e la gestione degli affetti con i tempi del lavoro, ed hanno quindi la necessità di un aiuto esterno.
“Nel 2008, prima fase della profonda crisi sociale, economica e politica che ancora ci accompagna – spiega a b-hop Gabriele Danesi, coordinatore del progetto -, cominciavano ad emergere nuove, inedite criticità sociali. Constatammo come attorno al tema casa ruotassero i bisogni di una pluralità di soggetti: dai migranti, alle famiglie numerose, dalle donne vittime di violenza e della tratta a ex imprenditori e professionisti ‘distrutti’ dalla congiuntura economica sfavorevole. Verso queste criticità la risposta pubblica era parziale e inadeguata, ed altrettanto debole quella del privato sociale che dava risposte settoriali”.
Da qui l’idea di tradurre il problema casa in opportunità per una comunità più solidale. “Recuperiamo i rapporti di buon vicinato – precisa Danesi -, le pratiche di mutuo aiuto, promuovendo forme di condivisione alloggiativa che mettano assieme bisogni e capacità di risposta di chi una casa la possiede ma ne sente tutto il peso nella gestione (pensiamo agli anziani soli), o di chi non è in grado di permettersi il costo di un affitto”.
“Sono venuta a conoscenza del progetto tramite un’associazione – ci racconta Rita Canneti, di Firenze -. Ero in un momento di grande difficoltà”. A 47 anni Rita ha dovuto chiudere la sua attività commerciale a causa della crisi. Le spese si sono moltiplicate, ed è stata costretta a vendere anche l’abitazione di proprietà. Oggi è ospite di un’arzilla signora fiorentina di 85 anni, Maria Biagiotti, che le ha aperto le porte della sua casa e del suo cuore, le ha dato fiducia e un posto sicuro dove abitare. Una speranza per ricominciare.
La casa di Maria è molto grande e, pur vivendo da sola, ha sempre intorno figli, nipoti, parenti. E’ molto facile che accada di ritrovarsi a tavola in dieci piuttosto che in due. “I nostri compiti sono molto elastici – dice Rita -, collaboriamo e cerchiamo di scambiarci cortesie. Ad esempio, se Maria mi rammenda un pantalone io faccio una commissione per lei. E’ un dare e ricevere che fa stare la bilancia in equilibrio”.
La convivenza con Maria, confida Rita, “è stata una grande opportunità in termini di crescita e di esperienza. Con il suo spirito spartano, gioioso, a volte dissacrante, pratica e eccezionalmente vitale, mi ha dato la forza e il coraggio di superare i momenti bui senza che mi sentissi troppo sola. Umanamente è stata un’esperienza irripetibile: è nato un grande affetto tra noi, anche se i ruoli sono stabiliti con chiarezza”.
Oggi Rita si è reinventata una vita: ha un part time con un contratto a chiamata e prestazioni occasionali, ma non è ancora del tutto indipendente.
Anche la signora Maria ha guadagnato qualcosa: “Avevo bisogno di una persona che la notte rimanesse a dormire e mi facesse compagnia nelle ore in cui restavo sola. Sono contenta della scelta, sicuramente la rifarei. Rita ed io siamo più che semplici conviventi, ci vogliamo bene e badiamo l’una all’altra, senza mai dimenticare i rispettivi ruoli e spazi”.
Il progetto è stato avviato anche nei comuni toscani di Cascina, Monsummano Terme, Valdarno Inferiore, nell’Unione dei comuni del Lungomonte Pisano, Montevarchi. Il Nuovo Piano Socio Sanitario della Regione Toscana ha infatti inserito Abitare Solidale tra gli strumenti di contrasto al disagio abitativo. Il servizio approderà anche a Roma, Reggio Emilia e forse Alghero. Chi è interessato a sperimentarlo (Comune o Terzo Settore) deve semplicemente siglare un protocollo d’intesa gratuito. “Noi passiamo tutti i nostri strumenti – conclude Donati – tramite momenti di formazione e di tutoring e seguiamo l’avvio del progetto per circa un anno. L’Auser ha la paternità intellettuale di Abitare Solidale, non la proprietà o l’esclusiva. Questo significa che è un progetto aperto, vocato a creare una rete reale ed eterogenea di attori sociali”.
A circa cinque anni dall’avvio, con un interesse sempre crescente da parte degli Enti Pubblici, ha ora acquisito la meritata credibilità.
Info: Auser Territoriale Firenze: Tel 055440190 – Fax 0554489956; Gabriele Danesi, Coordinatore progetto Abitare Solidale: +39 3204317644