Un happening musicale e culturale gratuito organizzato dai “Terroni Uniti” in Piazza Dante, a Napoli, che ha visto la partecipazione di migliaia di persone. Un 1° maggio all’insegna dell’antirazzismo, della solidarietà e della rivendicazione di istanze sociali, lavorative e ambientali.
Quest’anno al classico appuntamento romano in Piazza San Giovanni in Laterano che dal 1990 accoglie centinaia di migliaia di persone per il “concertone” organizzato dai sindacati confederati CGIL, CISL e UIL se n’è aggiunto un altro: il Primo Maggio dell’Orgoglio Antirazzista e Meridionale, organizzato dai Terroni Uniti a Napoli.
La volontà era di lanciare un segnale forte a favore della solidarietà e dell’integrazione, espresso a gran voce dal Sud Italia.
In un momento storico nel quale si susseguono proclami tesi alla chiusura escludente dei confini nazionali, così come attacchi più o meno diretti alle Ong che operano nel Mar Mediterraneo con l’obiettivo di salvare quante più vite possibile, Napoli si conferma come un’interessante controtendenza.
Da tempo infatti, la città partenopea, si è resa portavoce di istanze di integrazione e accoglienza a favore dei migranti. Di qualsiasi nazionalità essi siano. Lo scorso 22 aprile, ad esempio, gli stessi Terroni Uniti hanno promosso, anche attraverso il video musicale Gente d’ ‘o Sud, il concerto a Pontida, generalmente considerata città simbolo del leghismo “celodurista”, che ha visto la partecipazione di oltre 4mila persone.
In questo caso si è voluto sottolineare come non ci sia differenza tra la xenofobia perpetrata ai danni dei nuovi migranti, rispetto alla discriminazione subita per decenni dagli italiani che migrarono verso il settentrione in cerca di opportunità.
Sulla lunga scia di quanto avvenuto a Pontida, i Terroni Uniti, hanno voluto dar vita a quest’inedita edizione del Primo Maggio sulla base dello slogan: “terroni di tutto il mondo unitevi”.
Oltre 50 artisti hanno accolto l’appello ed hanno deciso di partecipare. Fra questi: Eugenio Bennato, Franco Ricciardi, 99 Posse, Ciccio Merolla, Daniele Sepe, Foja, Tommaso Primo, Speaker Cenzou, Sud Express, Capatost, Francesco Di Bella, Baba Sissoko, Tonino Carotone, Barcelona Gispy Balkan Orchestra, Piotta, Muro del Canto, etc.
Si è trattato di una Jam Session più che di un concerto canonico, visto che gli artisti si sono susseguiti rapidamente, mischiandosi fra loro, e ritornando sul palco a più riprese.
Questo evento non ha prodotto solo un’interazione positiva fra i musicisti. Anche il mondo della letteratura ha risposto attraverso la sigla “Scrittori Terroni Uniti” che, con Maurizio de Giovanni, Luca Delgano, Rosario Dello Iacovo, Pino Imperatore, Antonella Cilento, Gianluca Calvino e altri, hanno declamato versi di poesie e riflessioni personali dal palco di Piazza Dante. È intervenuto anche il giornalista sotto scorta Paolo Berizzi, vittima di attacchi e minacce da parte di formazioni neonaziste.
A condurre l’iniziativa una cordata di deejay provenienti da diverse radio locali e non, coordinati da Gianni Simioli di Radio Marte i quali, in continuità con il clima generale, hanno deciso di chiamarsi “Terroni Radiofonici Uniti”.
L’obiettivo degli organizzatori non era, però, solo quello di regalare una giornata di arte e svago. Bensì di lanciare messaggi forti a partire dall’antirazzismo, ma riguardanti anche il lavoro, l’autodeterminazione e la libertà dei popoli oppressi, i diritti civili e le lotte in difesa dei territori e dell’ambiente.
Per questo erano presenti ovunque simboli e bandiere di queste istanze, e si sono susseguiti numerosi interventi dei lavoratori Alitalia e di Almaviva, i No Tap di Melendugno, i No Grandi Navi di Venezia, il movimento anticamorra “Un popolo in cammino”, le mamme della terra dei fuochi, i rappresentanti delle comunità palestinese, senegalese e kurda, oltre a vari spazi sociali e collettivi studenteschi napoletani.
Anche Luigi De Magistris, sindaco della città partenopea, è intervenuto dal palco. Ha voluto ribadire l’importanza dell’iniziativa e dei messaggi promossi, tanto da dichiarare che questo “contro-concertone” avrà luogo ogni 1° Maggio a Napoli.
Da sottolineare come nessuno degli artisti presenti abbia ricevuto un compenso ma che, anzi, abbiano deciso di aderire sottoscrivendo il valore di questa lunga maratona musicale e di impegno sociale.
Quella di Napoli è stata una piazza ricca di umanità mossa dalla volontà di costruire ponti attraverso la cultura, il dialogo e la solidarietà, strizzando l’occhio ai Sud del mondo.
La musica unisce ed abbatte muri, per questo la prossima mossa dei Terroni Uniti sarà quella di recarsi a Lampedusa e dare continuità a questo percorso.