Vazapp ha una missione: “Creare le condizioni ideali affinché i giovani foggiani non abbiano più bisogno di fare le valigie e abbandonare le loro terre”. Inizia così il racconto di Giuseppe Savino, classe 1981, pugliese ideatore di questa nuova realtà che si prefigge di far capire ai giovani che è meglio rimboccarsi le maniche anziché andarsene dalla propria terra.
“Nonostante il nostro territorio sia accogliente – spiega a b-hop – abbiano notato che sempre più giovani scappano dal loro ambiente. Secondo me è giusto formarsi fuori ma è altrettanto importante che ciò che apprendono possano poi riversarlo nel loro territorio”.
Per ovviare a questo problema Giuseppe e i suoi collaboratori hanno deciso di dare avvio al progetto Vazapp, ispirato dalle parole di don Michele De Paolis.
“A 93 anni ci ricordava sempre che il bene fa del bene, così dai suoi insegnamenti abbiamo iniziato a fare. Dal fare si è constatato che le cose prendevano la giusta piega”.
In questo modo ha preso forma il primo step di Vazapp, ossia le Contadinner: all’apparenza sono delle semplici cene itineranti all’interno delle aziende agricole presenti sul territorio foggiano.
“In realtà – precisa Giuseppe – le Contadinner sono un potente mezzo per far conoscere l’importanza delle nostre terre proprio da coloro che vivono la terra e cioè i contadini”.
“Noi ci siamo preoccupati di ascoltare i contadini, perché storicamente essi sono stati sempre chiamati a raccolta ma nessuno si è mai chiesto quali fossero le loro reali esigenze. Infatti ascoltando le loro storie, durante queste cene, ci siamo resi conto che per loro l’unico momento libero è la sera. Il contadino arriva a casa stanco e affaticato, si siede e riesce almeno un paio di ore a stare in famiglia”.
“Dai loro racconti si capisce subito che, pur essendo confinanti, non si conoscono per niente. Invece di essere visto come un’opportunità il vicino rappresenta qualcuno a cui nascondere le cose”.
Qui è entrata in gioco l’iniziativa di Vazapp: ha creato un gruppo di ascolto, dove tutti sono alla pari, per metterli in contatto fra loro.
“Durante queste serate vengono create delle coppie, dato un tempo massimo di dieci minuti e stilato un report, elaborato poi dai nostri docenti dell’università di Foggia. In questo modo vengono fuori dati in tempo reale e si capisce ciò di cui hanno realmente bisogno i contadini”.
Dalle Contadinner sono nate amicizie, cooperative, collaborazioni e il Galà dell’agricoltura: coltura intesa come “cultura”, perché “tramite la cultura e il bello si può addirittura celebrare questo mondo troppe volte dato per scontato”.
L’ultimo galà risale al 29 aprile scorso: si sono incontrati chef, contadini e gente del luogo, in un ambiente sofisticato, arredato e curato alla maniera tipica di Vazapp, ossia con cuscini prodotti interamente dai ragazzi di “Made in carcere” e bellissime tavole imbandite curate nei minimi particolari.
“Vogliamo ribadire che tramite la cultura e il bello si può ottenere molto di più”.
Il secondo step è stato quello di farsi conoscere dentro e fuori la provincia foggiana. “Abbiamo già fatto due eventi speciali, uno in collaborazione con l’università Luiss di Roma a dicembre scorso. A giugno saremo in Emilia Romagna al G7 dell’ambiente insieme a Future Food. Per quanto riguarda il nostro territorio continueremo con le Contadinner, per ascoltare oltre 400 giovani agricoltori che vorrebbero entrare a far parte del progetto, in modo da estenderlo anche alle province oltre Foggia”.
“Vorremmo far capire ai giovani l’importanza della nostra terra – conclude l’ideatore di Vazapp -, ma in un modo diverso, fuori dagli schemi: non in aule tristi e buie ma di fronte ad un ‘aperitivo contadino’, magari con buona musica dal vivo”.
“Perché attraverso la bellezza si generano idee e si creano sinergie che possono portare a grandi risultati. Il nostro sogno è far capire ai giovani che la terra è madre e accoglie tutti, basta solo rispettarla”.