di Angela Abbrescia – In un Paese in cui si legge davvero poco, e soprattutto si leggono pochi libri, fa ben sperare una bella iniziativa avviata da meno di un anno in alcune scuole toscane – a cominciare dai nidi – che secondo i primi risultati fa intravvedere la possibilità di formare nuove generazioni di lettori ma, anche, persone più intelligenti e dagli orizzonti culturali più ampi.
Gli ultimi dati dell’Istat sulla lettura di libri in Italia mostrano una situazione ben nota ma non per questo meno preoccupante: nel Belpaese si legge poco.
Solo quattro italiani su 10 hanno letto almeno un libro all’anno, e con solo 5 ore e mezza settimanali dedicate alla lettura, l’Italia si pone al 24.mo posto nella classifica mondiale. Sembrerebbe infatti mancare da noi una cultura alla lettura, un avviamento che, sin dai primi anni di scuola, mostri in quale modo avvicinarsi a un libro.
Ma questa tendenza potrebbe invertirsi: “Leggere: forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza”, progetto nato dalla collaborazione tra la Regione Toscana e l’Università di Perugia sta dimostrando come leggere ad alta voce a scuola possa apportare numerosi benefici.
A cominciare proprio dai nidi, dove il progetto è stato già avviato nell’anno scolastico 2019-2020: i bambini sottoposti alla lettura per un’ora al giorno hanno incrementato lo sviluppo del linguaggio, aumentato del 15% rispetto alla crescita regolare dei bambini 0-3 anni.
Non solo: è aumentato il livello di attenzione, è migliorata la memoria e si è sviluppato l’interesse verso i libri.
Lo studio, condotto da un gruppo di 19 ricercatori dell’Università di Perugia coordinati dal docente di Pedagogia Sperimentale Federico Batini, ha coinvolto circa 1.600 bambini di 80 sezioni di nido sperimentale diffuse in tutto il territorio toscano, monitorati per l’intero campione con rilevazioni di tipo qualitativo e, per un segmento di campione – ridotto a causa del lockdown – con rilevazioni e test di tipo quantitativo.
I dati – spiegano i ricercatori – dimostrano come la pratica della lettura ad alta voce influisca in maniera significativa sulla crescita della fascia 0-3 anni: i bambini, oltre a incrementare lo sviluppo del linguaggio, aumentano il livello di attenzione e i tempi di lettura, passati da 22 a 59 minuti in cinquanta giorni, migliorano la memoria e sviluppano un interesse verso i libri e la lettura.
Il gruppo di lavoro ha somministrato i test pre-sperimentazione a tutto il campione e successivamente le sezioni dei nidi sperimentali hanno applicato il training intensivo di lettura ad alta voce, leggendo per 40/50 giorni consecutivi, sino a un’ora al giorno testi diversificati in base all’età e per lunghezza delle storie: si è cominciato da testi senza parole per giungere, gradualmente, a testi con corrispondenza tra singola azione e illustrazione (i “quadrotti”, con l’utilizzo di testi classici come “Pimpa”, “Giulio Coniglio”) e poi agli albi illustrati.
A fianco del gruppo sperimentale è stato individuato un gruppo di bambini “di controllo” che ha proseguito le normali attività educative. A fine training tutto il campione è stato testato di nuovo.
Secondo Federico Batini “si possono già ipotizzare conseguenze positive, per i bambini compresi nella sperimentazione, per il loro futuro inserimento scolastico”.
“L’incremento medio così rilevante del tempo di attenzione dei bambini conferma questa lettura. I dati quantitativi parlano, inoltre, di un incremento relativo alle aree cognitiva e motoria confermando gli eccezionali effetti della lettura ad alta voce. I dati qualitativi confermano la maggior attivazione cognitiva, l’incremento dei tempi di attenzione, l’aumento dell’interesse dei bambini per le storie e un potenziamento mnemonico”.
Visti i buoni risultati, “Leggere: forte!” non si ferma qui: obiettivo dell’iniziativa toscana è far diventare la lettura ad alta voce una pratica educativo-didattica, usuale e quotidiana, in tutto il sistema d’istruzione toscano, quale strumento per il futuro successo scolastico e lo sviluppo personale dei bambini e ragazzi.
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