Un viaggio alla scoperta delle virtù invisibili della natura e dell’uomo sulle orme della mistica e donna di scienze medievale Ildegarda di Bingen. Frequenze, suoni, vibrazioni, energie vitali, acqua ‘informata’, sono diversi strumenti che fanno parte delle “Sottigliezze dell’Arte della cura”, che considerano l’essere umano nella sua multidimensionalità, unione di anima e corpo: eredità della medicina antica.
Se ne parlerà a Firenze, il 9 dicembre (Hotel Together Florence Inn – Bagno a Ripoli, ore 9-18) nel convegno “Sulle Orme di Ildegarda. Le Sottigliezze dell’Arte della Cura” organizzato dall’associazione Viriditas di Viterbo e dall’associazione e scuola di pranoterapia Alaro di Firenze.
L’incontro riunisce personalità del mondo scientifico, culturale e artistico, in un viaggio alla scoperta delle “virtù medicatrici invisibili della natura e dell’uomo” sulle orme della mistica e donna di scienze medievale Ildegarda di Bingen le cui conoscenze e la cui visione olistica ricevono conferme dalla scienza contemporanea.
La figura di Ildegarda gode di un grande favore di pubblico oggi. Il riflesso attualizzato del pensiero e dell’opera di Ildegarda – in varie modalità di approccio e di metodo – si riscontra in quelle attività rivolte al miglioramento e alla conservazione del benessere globale della persona, denominate Discipline del Benessere e Bionaturali (DBN), diffuse ampiamente ormai da anni su tutto il territorio nazionale.

“La salute, stato naturale dell’Uomo, è l’espressione di un campo vitale vibrante e armonico che Ildegarda denomina “Viriditas” e che è noto a tutte le culture del mondo da tempi immemori – spiega Marie Noelle Urech, presidente dell’associazione Viriditas, autrice e studiosa di Ildegarda – Per ripristinare la salute, bisogna intervenire sia sul fisico visibile sia su quel campo invisibile che lo contiene. L’antica conoscenza empirica degli stati di coerenza dell’energia riceve oggi l’attenzione del mondo scientifico”.
“Non solo, anima e corpo sono un tutt’uno ed è impensabile curare il corpo senza prendere in considerazione le afflizioni dell’anima e la costituzione della persona”.
“La conoscenza dei campi di energia vitale è presente in tutte le culture del mondo da tempi immemori. Tutti gli esseri viventi esprimono la codificazione di questa energia in molteplici sfaccettature – prosegue Urech -. Il campo vitale è sensibile alle emozioni, ai pensieri, al cibo, all’acqua ai suoni, alle vibrazioni, ai venti, agli astri, a tutti gli elementi. Ildegarda di Bingen, erede di questa visione antica, oggi riscoperta e misurabile, propone la Via della Gioia come percorso per mantenere questo campo sano e forte”.
“L’associazione scuola Alaro – spiega il direttore didattico Gabriele Laguzzi – non può che condividere in toto, e di più nella sostanza medesima, l’opera e l’azione di Ildegarda. E in particolare il suo rapporto con l’energia vitale con gli elementi naturali usati, tra cui l’elemento acustico/sonoro, con un’organica concezione e visione della realtà tutta”.
Ildegarda di Bingen (1098-1179), medico, mistica, musicista del Medioevo è stata consacrata Dottore della Chiesa da Benedetto XVI, nel 2012.
In una lettera per l’ottocentesimo anniversario della morte, Papa Giovanni Paolo II definì Ildegarda di Bingen la “profetessa della Germania”, la donna “che non esitò a uscire dal convento per incontrare, intrepida interlocutrice, vescovi, autorità civili, e lo stesso imperatore (Federico Barbarossa)”. E al genio di Ildegarda si fa cenno nell’enciclica sulla dignità femminile – Mulieris Dignitatem.
Per l’epoca in cui è vissuta, Ildegarda di Bingen è stata una monaca controcorrente e anticonformista; si è occupata di teologia, musica e medicina, ha lasciato alcuni libri profetici – lo Scivias (Conosci le vie), il Liber Vitae Meritorum (il Libro dei meriti della vita) e il Liber Divinorum Operum (il Libro delle opere divine) – e una notevole quantità di lavori musicali, raccolti sotto il nome di “Symphonia harmoniae celestium revelationum”.
Un notevole contributo diede pure alle scienze naturali, scrivendo due libri che raccoglievano tutto il sapere medico e botanico del suo tempo e che vanno sotto il titolo di “Physica” (“Storia naturale o Libro delle medicine semplici”) e “Causae et curae” (“Libro delle cause e dei rimedi o Libro delle medicine composte”).
Una posizione centrale nel pensiero di Ildegarda la occupa la Viriditas, l’energia vitale intesa come rapporto filosofico tra l’uomo – con le sue riflessioni e le sue emozioni – e la Natura, preziosa alleata anche per guarire dalle malattie.
Ildegarda ha lasciato al mondo una eredità preziosa, non solo conoscenze scientifiche e opere musicali straordinarie, ma anche una visione unitaria dell’uomo e dell’universo.
Tra i relatori al convegno: Carlo Montinaro, Preside ad Chatedras dell’Università Nuova Scuola Medica Salernitana, che parlerà del ruolo fondamentale del femminile nell’arte della cura; Franco Cracolici, medico agopuntore, che restituirà il volto umano e naturale della medicina; Marie Noelle Urech, counselor, autrice e studiosa di Ildegarda, parlerà della Viriditas; Gabriele Laguzzi, biopranoterapeuta e musicista, spiegherà la funzione di due straordinari strumenti per la rigenerazione dell’uomo che sono l’energia e la musica; Elena Ambrosin, biologa nutrizionista e naturopata parlerà della memoria dell’acqua; Maria Cristina Franzoni, insegnante accreditata in Italia del metodo Soul Voice® spiegherà come la voce sia strumento d’elezione per la manifestazione dell’essere; Simona Mezzera, medico e omeopata interverrà sull’omeopatia come approccio sistemico; Claudio Fontanelli, musicista e ricercatore in campo musicale e esoterico, offrirà un concerto con campane di cristallo.