(di Filippo Bocci) – I giardini del Lazio è un’agile guida edita di recente da Touring Club Italiano, nata dalla collaborazione di Regione Lazio con l’Associazione Parchi e Giardini d’Italia (APGI).
La pubblicazione va nella stessa direzione dell’Italia dei giardini, volume uscito nel 2016 sempre con la sinergia fra Touring e APGI: punta, cioè, a far conoscere la ricchezza del patrimonio verde del nostro Paese, attraverso l’invito alla visita di decine e decine di giardini pubblici e privati, ognuno raccontato con la sua scheda lineare ed esaustiva.
Insomma un viaggio e, come suggerisce nella presentazione dell’opera l’Assessore al Turismo e alle Pari Opportunità della Regione Lorenza Bonaccorsi, “forse uno dei più suggestivi e spettacolari, perché consente di immergersi nelle attrazioni paesaggistiche che mostrano l’affascinante opera dell’uomo, che piega la natura alla sua idea di bellezza per la gioia degli occhi e il ristoro di corpo e mente”.
Il coordinatore dell’APGI, Giuseppe La Mastra, spiega a B-hop, che l’associazione “è nata da una constatazione: il suo fondatore e ancora attuale presidente Ludovico Ortona – una lunga carriera da diplomatico, ambasciatore a Lisbona, Teheran e poi Parigi fino al 2009 – proprio a Parigi strinse amicizia con Didier Wirth, presidente dell’Istituto Europeo dei Giardini e dei Paesaggi, che gli fece notare come in Italia nel campo dei giardini mancasse un interlocutore unico ed autorevole di riferimento”.
Rientrato in Italia, nel 2011 Ortona, con il riconoscimento del Ministero dei Beni Culturali, istituì l’associazione, riunendo un gruppo di soggetti fondatori qualificati come, fra gli altri, il FAI, Promo P.A. Fondazione, l’Associazione Dimore Storiche Italiane, Fondazione MPS, ciascuno con la propria cultura e sensibilità, “con l’obiettivo di farne un riferimento nazionale per tutti i temi che riguardano il verde, innanzitutto quello storico e monumentale, ma anche quello che abbia comunque una qualità estetica”.

Il primo obiettivo dell’APGI è stato quello di realizzare un censimento dei giardini italiani.
Per questo l’associazione ha stipulato una convenzione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali: “Si tratta di una attività molto lunga e complessa. Abbiamo creato
un sito con una banca dati di oltre 2.000 voci e ci sono già circa 700 schede dettagliate.
“Uno dei problemi principali – prosegue La Mastra – è che esiste una frammentazione anche a livello regionale. Ci sono regioni virtuose che hanno fatto i loro censimenti con rigorosi criteri scientifici, valorizzando così i loro giardini anche in chiave turistica, e altre che non sanno nemmeno quanti giardini meritevoli di tutela hanno sul proprio territorio”.
E invece,
“conoscere per far conoscere”,
è per La Mastra il primo passo indispensabile. Sono poi necessari l’aggiornamento normativo e una fiscalità di vantaggio per il mondo verde.
Inoltre, “manca un sistema per la formazione organico per tutto il territorio nazionale. Ci sono tante scuole, più o meno prestigiose, fanno corsi non coincidenti, e la disfunzione maggiore è che nel settore pubblico molti dei profili professionali che escono dalle scuole non sono previsti nei concorsi pubblici. L’intento deve essere quello di diffondere la consapevolezza della necessità di profili specifici. Il livello e la qualità della manutenzione presuppongono una serie di professionalità, una pluralità di figure dal giardiniere, al responsabile del sito, al restauratore, all’architetto, al botanico, eccetera”.

L’altra parola magica è programmazione. Come nel caso dei giardini storici, dove “vanno pianificati con cura gli interventi di manutenzione e le sostituzioni degli esemplari arborei per mantenere integro nel tempo il disegno complessivo”.

Fra le iniziative importanti, l’APGI è anche promotrice da due anni di Appuntamento in giardino, una festa nazionale che invita i proprietari dei giardini ad aprire contemporaneamente i cancelli alle visite durante un fine settimana stabilito. Una sorta di trionfo del verde aperto ai riflettori del pubblico. Finora l’iniziativa si è svolta all’inizio di giugno e quest’anno ha coinvolto più di 200 giardini.

In questi giorni i parchi del nostro continente vengono celebrati alla Reggia di Venaria, dove è in corso la mostra Viaggio nei Giardini d’Europa. Da Le Nôtre a Henry James, allestita in collaborazione con l’APGI. Un incantevole cammino attraverso la lente dei famosi viaggiatori dei “Grand Tour” di Settecento e Ottocento.
“I giardini non hanno solo una funzione ancillare – conclude La Mastra –, hanno dignità artistica e vanno tutelati nella loro fragilità fatta di materia viva. Li abbiamo sempre avuti al nostro fianco, da quelli monastici, a quelli rinascimentali, barocchi, manieristici, fino ai giardini creati dai paesaggisti nel ‘900″.
“Il giardino è una grande metafora: è l’idea stessa di un possibile rapporto armonico fra l’uomo e la natura”.
“Ora c’è un’attenzione nuova al verde, all’ambiente, alla sostenibilità: potrebbe essere il momento buono per favorire e alimentare la sensibilità culturale fra la gente e gli amministratori pubblici”.
Foto di copertina: Cisterna di Latina (LT) Giardino di Ninfa, torre medievale © Archivio Fondazione Roffredo Caetani – foto S. Manfredini