di Margherita Vetrano – C’è un non luogo in cui si possono incontrare tante persone con un requisito in comune: essere calabresi e voler dar vita ai propri sogni.
Hub Calabria è uno spazio virtuale dove ritrovarsi e confrontarsi; vi approda chi è partito lasciando la Calabria e chi è rimasto.
Ci sono molti siti dedicati ai calabresi nel mondo ma Hub Calabria è qualcosa di diverso.
Hub Calabria è una community che pulsa, scambia informazioni, incoraggia, lancia idee e aggrega, attraverso un blog.
Nasce dall’esigenza di promuovere talenti ed incoraggiare la libera iniziativa attraverso la conoscenza della realtà che ci circonda.
Ideatrici del blog sono Raffaella e Francesca Crupi.


La prima, 29 anni, Talent & culture specialist per una Società di Management che opera nel turismo, nei pressi di Vibo Valentia e la seconda, 31 anni, Quality engineer II per un’azienda di medical devices in Svizzera.
“Hub Calabria nasce dal bisogno di “considerazione” e coinvolgimento che sentivo da studentessa, all’università” racconta Raffaella a B-hop magazine “…sentivo che il sistema mi offriva cose ma non mi coinvolgeva veramente in nulla. Nessuno mi spiegava cosa fosse la vita reale, il lavoro, le professioni…c’era solo un mercato volto a farmi diventare un consumatore e non una persona consapevole e parte attiva della propria realizzazione personale e professionale.
Mi sono resa conto di quante false speranze vengano alimentate nei giovani (in Italia e in Calabria).
Francesca abitava già in Svizzera da qualche anno e mi raccontava delle sue esperienze, di come fossero organizzati gli eventi universitari, i luoghi turistici e la vita quotidiana. Erano tutte novità ed esperienze che sentivamo di dover condividere. Abbiamo realizzato il ritardo fisiologico in cui viviamo in Italia.
Ad esempio, in Svizzera, già a 17 anni, si può avere un impiego e prospettive di carriera. Non solo: le università sono dotate di asili nido!”
Raffaella parla con grande passione della condizione dei giovani calabresi che incontrano molte difficoltà per emergere.
“I giovani devono attendere di essere molto grandi e poco giovani per crearsi una famiglia, lavorare e vivere oltre che sopravvivere. Il confronto con l’estero generava in me frustrazione e da ciò sono nati dei bisogni molto lontani dal mio modo di pensare.
Studiando economia, ho poi riflettuto sui costi che gravano sui giovani che vogliono avviare un’attività lavorativa; superiori rispetto a quelli di chi abita nelle regioni più a Nord, meglio organizzate in termini di trasporti e infrastrutture. Dato che scompare di fronte alle statistiche sulla criminalità e la corruzione che invece va reso noto.
Ogni presenza di origini calabresi nel mondo potrebbe essere un’opportunità per la Regione.
E’ come se questa avesse tante piccole “basi” che, collegate fra loro, potrebbero significare molto in termini di occasioni per lo sviluppo“.
Da questa intuizione, nel 2018, Raffaella e Francesca intraprendono l’avventura Hub Calabria insieme alla loro amica Nadia D’Apa.

Il blog dà voce ai giovani coinvolgendoli (quel coinvolgimento che manca) e ne aumenta la visibilità.
Ha un orientamento controcorrente, facendo rete attraverso un network, aprendo al confronto e stimolando “perché?” e bisogni.
Apertura mentale, pensiero critico, ampliamento di veduta, questo vorrebbe promuovere Hub Calabria.
“Io mi occupo di contattare i protagonisti delle storie ed ottenere il materiale, Nadia lo revisiona e Francesca finanzia il progetto.
Su Hub Calabria c’è spazio per tutti, non puntiamo a intervistare tutti i calabresi nel mondo, ma vogliamo dare voce a quanti più giovani possibili, vorremmo che fosse una massa critica e di sprone.
Non è facile coinvolgere ma abbiamo contattato nomi prestigiosi come Sandra Savaglio, astrofisica di fama mondiale!”
All’inizio era più semplice coinvolgere i giovani all’estero che quelli in sede ma col tempo in Calabria è aumentata la reattività. Le differenze stanno svanendo, accomunati dall’amore incondizionato verso la propria Regione.
Alla domanda “Cosa bolle in pentola per il 2021?” Raffaella si illumina: “Vorremmo realizzare qualcosa di più.
Sono scettica sull’efficacia degli eventi in streaming a cui ci ha costretto il 2020. Il progetto vero è iniziare a dare fisicità ad Hub Calabria, iniziando da eventi in presenza.
Per quanto sia grande il problema possiamo gestirlo, non solo subirlo.
Bisogna sapersi imporre come un puntino vivente, un puntino che fa la differenza. Tocca a noi!
Da quando gestisco Hub Calabria non dormo quasi mai tutta la notte e i weekend sono il momento del secondo lavoro (durante i pisolini di mia figlia) e del fare la mamma al 100%. Tutto difficile ma possibile.”
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