di Agnese Malatesta – L’avventura in mare, a bordo di una nave, come percorso di cura. E’ l’esperienza possibile per un gruppo di adolescenti, malati di epilessia, in cura all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e costantemente a confronto con i disagi della malattia
Sono accolti sulla Nave Italia, il brigantino a vela più grande del mondo, per rafforzare la loro autostima.
Partenza da La Spezia, l’8 settembre; cinque giorni a bordo, in giro per il mare della zona, sono otto i ragazzi (di età fra i 15 e 18 anni) in cura al reparto di Neurologia dell’ospedale del Vaticano che, sotto la supervisione del personale ospedaliero del Bambino Gesù, impareranno sulla nave, oltre alle attività marinaresche, anche a gestire in modo autonomo la terapia farmacologica antiepilettica.
Il progetto ‘Epilessia fuori dall’ombra’, è all’ottava edizione. A promuoverlo l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Fondazione Tender to Nave Italia che ha ideato la ‘terapia dell’avventura’, in cui
la cultura del mare e della navigazione sono strumenti educativi, formativi, terapeutici e di inclusione sociale.
“Quest’anno – ha detto Mariella Enoc, presidente del Bambino Gesù e della Fondazione – prendiamo il largo dopo che il vento contrario del Covid ci ha tenuto in porto più a lungo del previsto. Ma è ancora più necessario oggi tenere dritta la barra della solidarietà che da sempre orienta l’attività della Fondazione a favore di associazioni ed enti a servizio delle persone più fragili o escluse.
La pandemia rischia di farci guardare all’altro come a un pericolo e di restringere lo spazio alle mura di casa dove si accentua l’isolamento di disabili e disagiati.
Sono certa che l’esperienza del mare insegnerà ai nostri giovani pazienti e a tutti noi a tenere sempre aperti gli orizzonti e a guardare con fiducia al futuro, anche quando la navigazione è più complicata o incerta”.
La Fondazione Tender To Nave Italia Onlus promuove dal 2007 numerosi progetti di solidarietà a favore di associazioni non profit, Onlus, scuole, ospedali, servizi sociali, aziende pubbliche o private che sostengono azioni inclusive verso i propri assistiti e le loro famiglie. La sua attività è possibile grazie al prezioso contributo della Marina Militare e dello Yacht Club Italiano.
Nel 2019 sono stati imbarcati su Nave Italia 436 partecipanti ai progetti.
I protagonisti a bordo sono bambini, adolescenti e adulti con disabilità, disagio psichico o disagio sociale e familiare, che hanno ogni giorno grandi ostacoli da affrontare e che a bordo riconquistano la fiducia in sé stessi, attraverso un’esperienza che unisce l’amore per il mare all’amore per la vita.
A bordo non esistono differenze, ogni persona arricchisce l’altro con la propria originalità e le emozioni si trasformano in ricordi indelebili nel tempo, che accompagneranno questi ragazzi “speciali” nella loro vita futura.
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