In Israele, soprattutto a Gerusalemme, ogni anno la piccola ong Friendship Village forma decine di insegnanti insegnanti israeliani e palestinesi per contrastare la paura, il razzismo e la violenza all’interno delle rispettive società, israeliana e palestinese. Per abbandonare dogmi ideologici e odi storici e costruire insieme la pace.
Friendship village organizza corsi destinati ai docenti con l’obiettivo di far incontrare le due distinte narrative e andare oltre la segregazione storica che vede i due popoli arroccati sulle rispettive posizioni. La visione è farsi promotori di un insegnamento più leale e onesto capace di scardinare nelle nuove generazioni preconcetti dannosi.
Molti insegnanti hanno avuto la possibilità, per la prima volta, di avere un confronto diretto con un israeliano o un palestinese. Quella di Friendship village è quindi una vera rivoluzione pacifica, che non si combatte con le armi, ma con le parole.
Cambiare cioè lo sguardo sull’altro, abbandonando consapevolmente la visione di nemico per abbracciare quella di fratello.
Scopri di più nell’articolo di Chiara Bottazzi pubblicato su Italia Caritas: