Nella tuscia viterbese, a Fabrica di Roma, a settembre si celebra il “faciolo”, ossia il fagiolo carne, una semenza autoctona di origini antichissime, molto ricca dal punto di vista nutritivo con vitamine, proteine, amidi, fibre, zuccheri, calcio, ferro e fosforo. Dopo aver rischiato di scomparire e il riconoscimento come “prodotto tipico locale” oggi torna alla ribalta con la IV edizione della Sagra che si svolgerà dal 16 al 18 settembre prossimo. Una iniziativa del Comitato San Matteo in collaborazione con Proloco e Comune di Fabrica di Roma.
Nel corso della manifestazione verranno esaltate le specifiche proprietà attraverso un menu popolare interamente cucinato secondo le ricette della tradizione. Sarà possibile gustare a prezzi modici piatti gustosi e robusti quali l’antipasto del faciolo, gli gnocchetti co i facioli, i facioli, facioli co le cotiche e co le sarsicce.
Ad allietare l’iniziativa ogni sera (e domenica a pranzo) saranno invitate formazioni musicali che si esibiranno dal vivo.
Del fagiolo carne, che ha rappresentato per tanti secoli la principale forma di sostentamento territoriale delle genti, si possono trovare molte testimonianze legate alla cultura contadina locale conservate sia nell’archivio storico comunale che nell’archivio di Stato di Viterbo.
La sua storia è legata ad una tradizione che si è evoluta nel tempo: mentre in epoche remote veniva addirittura usato come pagamento in natura per il canone di locazione di terreni, ai nostri giorni, è stato inserito, paradossalmente, tra le semenze in via d’estinzione.
La Sagra è anche una buona occasione per scoprire Fabrica di Roma, antico paese a 26 chilometri di distanza da Viterbo, che sorge a 300 metri sul livello del mare nelle vicinanze del Lago di Vico.

Al suo interno meritano una visita la Chiesa Collegiata di San Silvestro Papa, nota anche come il Duomo, risalente al XII secolo, la Chiesa di Santa Maria della Pietà, il Castello La Rocca che sorge proprio al centro del paese e il medievale Palazzo Cencelli, che ora ospita il Comune; nel suo territorio spiccano invece Falerii Novi, sito archeologico di una antica città romana e la Chiesa di Santa Maria in Falleri, senza dimenticare la via Amerina, un itinerario turistico di grande impatto storico-religioso poiché rappresentava già agli albori dell’Impero Romano una via molto trafficata che collegava gran parte del territorio falisco.
…V’è un paese del Viterbese – Fabbrica di Roma – dove i fagioli, di varietà piccola e colorata, sono squisitissimi. E là non mangiano, o per lo meno fino a qualche anno fa non mangiavano, altra cosa che essi. La piluccia di quella minestra borbottava sul fuoco tutti i giorni per il pasto serale; eppure, niente disturbi intestinali, né flatulenze! Il segreto era questo: li condivano col finocchio.
Anonimo (Rivista del primo Novecento)
Apertura stand gastronomici: Ore 19,30 (venerdi e sabato); 12,30 (domenica)
Infoline e prenotazioni: +39 366 2356728 – scaren_78@yahoo.it