di Anna Attolico – Giorni fa è stato il 78simo compleanno di Joe Biden e pensando a lui non posso fare a meno di pensare a tutte le persone che spesso mi dicono:
- “Sono troppo vecchio per cercarmi un’altra occupazione” (55 anni)
- “Sono troppo vecchia per rifarmi una vita” (61 anni)
- “Ormai non ho più l’energia di un tempo – non ho più 30 anni” (49 anni)
- “Non posso pensare di trasferirmi alla mia età” (57 anni)
- “Come faccio a cambiare casa; ho le mie abitudini non posso cambiarle a 64 anni!”
Incredibile vero?
Non so voi ma io ho visto Joe Biden sempre più ringiovanito dall’esito di queste elezioni e sempre più fiero e sicuro di sé. Alcune immagini dove corre o va in bicicletta lo ritraggono come un uomo molto energico e pieno di vita.
Forse avrà altri elisir ma mi piace pensare – Biden è un esempio tra tanti – che è il nostro sogno a renderci forti energici e pronti alle sfide della vita. E’ il suo sogno è davvero molto ambizioso!
Se il tuo sogno non ti motiva e non ti appassiona abbastanza, allora devi cambiare sogno.
Non sono l’età, la poca energia, gli acciacchi, le poche opportunità o altro il vero ostacolo.
Il vero ostacolo per raggiungere qualunque sogno è la nostra convinzione di non poterlo fare. Una volta distrutta quella, la strada è tutta in discesa.
Molti pensano che cambiare sia difficile, se non impossibile.
Se lo pensi anche tu ti racconto una storia accaduta nel 1954 che spero possa esserti utile.
Prima del 6 maggio 1954, nel mondo sportivo si pensava fosse impossibile correre un miglio in meno di 4 minuti.
La credenza comune era che l’uomo non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere, che c’erano dei limiti fisici a questa impresa: quel limite per tutti era umanamente insuperabile. Tutti erano convinti che sotto quel limite il cuore sarebbe esploso uccidendo l’atleta.
Questa era la convinzione fino al 5 maggio. Poi cosa accadde?
Accadde che arrivò un uomo di nome Roger Bannister che corse un miglio in un tempo memorabile di 3 minuti, 59 secondi e 4 decimi.
Il mondo dello sport cambiò! Istantaneamente.
E la cosa più incredibile è che solo nell’anno dopo, ben 35 atleti riuscirono a superare quel limite che era solo una credenza collettiva. Il limite era nelle teste delle persone.
Quando capisci che una cosa da impossibile diventa possibile allora puoi farla.
Puoi addirittura diventare presidente degli Stati Uniti d’America a 78 anni.
O addirittura diventare vicepresidente a 56 anni anche se sei donna, immigrata, figlia di un padre giamaicano e una madre indiana. Come Kamala Harris.
Anche qui quante scuse si potrebbero trovare? che sento tutti i giorni:
“Sono troppo giovane per questo incarico”. (45 anni)
“Sono poco competente, non l’ho mai fatto”. (33 anni)
“E’ impossibile è un compito troppo grande per me”. (41 anni)
“E se poi non sono all’altezza? Non ce la farò mai”. (38 anni)
“Perché io?” (59 anni)
Quante volte rinunciamo a nuove sfide solo per la paura di non farcela precludendoci scenari completamente nuovi di benessere per noi e per chi amiamo?
Kamala Harris ha pronunciato queste parole rivolgendosi soprattutto alle donne: “Sono la prima vicepresidente donna ma non sarò l’ultima. Sognate con grande ambizione, guidate con cognizione, guardate a voi stessi come nessuno vi ha mai guardati”
Se dentro di te c’è la convinzione, la determinazione e il coraggio di far si che il tuo sogno diventi realtà, allora lo diventerà.
Perché non conta da dove veniamo o chi siamo adesso, conta solo dove vogliamo andare e chi vogliamo essere.
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