di Agnese Malatesta – Nascerà a Napoli la prima comunità energetica in Italia. Per la precisione a San Giovanni a Teduccio, alla periferia est della città, dove 40 famiglie saranno coinvolte in un progetto di lotta alla povertà energetica. Un’applicazione rivoluzionaria sulle fonti rinnovabili promossa da Legambiente in collaborazione con la Fondazione Famiglia di Maria e il supporto della Fondazione Con il Sud.
Ecco nel dettaglio: sul tetto della sede della Fondazione Famiglia di Maria sarà installato un impianto solare da 53 kW:
per la prima volta nel nostro paese l’energia prodotta sarà condivisa con le famiglie del quartiere.
Questa ambiziosa comunità energetica è stata costituita formalmente e il cantiere è partito il 22 marzo. Lavori di una decina di giorni e poi sarà possibile inoltrare domanda di allaccio alla rete elettrica. Ad aprile, il via alla distribuzione di energia pulita alle famiglie. Un impianto apripista, modello per tutta l’Italia (il primo realizzato in attuazione del Decreto Milleproroghe 202 che ha recepito la Direttiva 2001/2018 sulle comunità energetiche per progetti fino a 200 kW), che potrà essere visitato appena le condizioni sanitarie lo permetteranno.
Ma non solo. Il progetto prevede anche percorsi di educazione ambientale ed azioni di cittadinanza attiva per bambini e bambine, per le mamme e per le associazioni di quartiere. Saranno, fra l’altro, monitorati i consumi elettrici e le dispersioni di calore delle abitazioni coinvolte.
Secondo Legambiente, “questa sfida rivoluzionaria, resa possibile dalle direttive europee, può aprire opportunità importanti per aiutare le famiglie del quartiere
occasione concreta di rigenerazione delle periferie.
In Italia ci sono oltre due milioni di famiglie in condizione di povertà energetica, che oggi possiamo aiutare con l’autoproduzione e condivisione di energia da rinnovabili e attraverso interventi che riducono i consumi delle abitazioni come prevede il progetto che porteremo avanti a San Giovanni a Teduccio. Il rilancio del Sud passerà per progetti di questo tipo, che valorizzano il contributo del sole dentro progetti di rigenerazione sociale ed urbanistica”.
“Stiamo mettendo in ‘circolo atti d’amore’. L’amore verso una generazione presente e verso una periferia usata e spesso dimenticata. Amore verso l’ambiente e verso una comunità che provvederà in una catena di mutuo soccorso ad alimentare buone pratiche: ambiente, energia solare, uguaglianza educativa, sono gli ingredienti che ci consentiranno un futuro più giusto. Sono orgogliosa- dichiara Anna Ricciardi, presidente della Fondazione Famiglia di Maria – che sui tetti della nostra Fondazione si produrrà energia rinnovabile. Un progetto che servirà a dare speranza e a dimostrare che le cose si possano fare quando agli interessi personali si antepongono a quelli della comunità”.