di Margherita Vetrano – Ebbene sì, “le feste son finite e gli amici se ne vanno”. Malinconia a parte, c’è solo una pratica alla quale non si sfugge, dopo le feste di Natale: rimettere a posto decorazioni, albero e presepio.
Se vi siete accontentati di un alberello “prefabbricato” di quello con lucine-palline-festoni all-inclusive che si apre ad ombrello l’8 dicembre e si richiude il 6 gennaio, non c’è problema.
Ma se siete di quelli che “meno di due metri di abete della Norvegia non se ne parla” è un altro paio di maniche!
Chi si occupa del riordino condividerà il religioso silenzio che con pratiche Zen si crea nell’approccio al disallestimento.
Innanzitutto, si toglie il puntale e si ripone nella sua bella scatola del “15-18“. A seguire palline e pendenti, poi festoni e collane un pò alla rinfusa ed infine loro: le lucine!

Qui si gioca il destino del prossimo 8 dicembre, quando allegri e festanti non ci ricorderemo delle condizioni in cui le abbiamo conservate e potremmo trovare un unico groviglio con la metà delle lampadine fulminate.
Le cose sono due: o ammucchierete il groviglio sull’albero così come lo avete trovato, fingendo che le lampadine si siano rotte durante le feste, o potrete distribuirle armoniosamente con movimenti rotatori intorno all’albero, per tutto il suo diametro, perché oggi, in questo giorno in cui state smantellando, le avrete arrotolate come si fa con la miccia per la dinamite in un unico rotolo tenuto fermo da un paio di nastri.
Il segreto è tutto qui.
Vi risparmio le pratiche per riporre l’albero dentro alla sua scatola. Basti pensare che come ogni anno ci si dovrà abbarbicare intorno per riuscire a chiuderla con svariati giri di scotch per preservarla dall’umidità.
Sistemato l’albero è la volta del presepio. Se si tratta di uno simbolico, facilmente riponibile in una scatola e via, sarà fatta!
Ma se avete sacrificato la stanza dei figli per il deserto di Betlemme, è un’altra storia. Smantellarlo vi costerà il pomeriggio, senza considerare lo smaltimento dei materiali.
I più smart però hanno la soluzione: realizzarlo su un’unica tavola che si sposta e si posiziona all-inclusive!
Nella foga dello sbaraccamento generale, la vostra furia mieterà alcune vittime; non preoccupatevi, alla sesta ora di lavoro è normale.
Marito e figli si saranno dileguati e rimarrete sole a sistemare in scatole e scatoloni bolle con la neve, carillon, nastri e vetrofanie.
Ma quanta suggestione e quanta compagnia vi hanno fatto, mentre vi godevate un film in penombra o guardavate fuori dalla finestra?
Ne è valsa sicuramente la pena e già pensate a quale altro addobbo aggiungere il prossimo anno.
Quando sarete certe di aver finito e cariche fino all’impossibile porterete tutto in cantina. Abbiate solo una certezza: tra qualche giorno, qualche mese, forse, scoverete una candelina o un oggetto natalizio che avrete dimenticato chissà dove.
E’ vero che “le feste son finite e gli amici se ne vanno” ma lasciatelo lì, a farvi compagnia per i mesi che verranno, in attesa del prossimo, bianco Natale!

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