(di Margherita Vetrano) – Un metodo nato negli USA più di 30 anni fa ed utilizzato in più di 40 paesi in tutto il mondo: è il Baby Signs, pensato per tutti i piccolissimi da 0 a 18-24 mesi con l’obiettivo di facilitare la comunicazione, esprimere bisogni, stati d’animo o interessi in attesa che arrivino le parole.
B-hop ha incontrato Mariapaola Scuderi, logopedista e madre, fondatrice di Baby Signs Italia, che ci ha raccontato qualcosa di più:

“Come logopedista ho sentito l’esigenza di integrare la mia formazione con un corso di Lingua dei segni (Lis I e II livello). Una volta diventata mamma è stata naturale la scelta, condivisa con mio marito Leonardo, di utilizzare i segni con il nostro Michele a partire dai suoi 7-8 mesi d’età. E’ nata così la voglia di portare questa realtà in Italia, con l’obiettivo di dare la possibilità ai genitori di vivere la gioia della comunicazione precoce con il proprio bambino. Così, nel 2015, è nata a Padova Baby Signs Italia!”
Baby Signs è un programma di comunicazione gestuale che accompagna il linguaggio verbale e si inserisce nella comunicazione con i bambini.
Utilizza segni della Lis (Lingua dei segni italiana) sovrapposti ad alcune parole.
La Lis è una lingua a tutti gli effetti ma a differenza di quelle vocali, che utilizzano il canale uditivo-verbale, si realizza su un canale visivo-gestuale.
La sua struttura grammaticale, diversa dall’italiano, può essere ad esso applicata, diventando Italiano Segnato o Italiano Segnato Esatto.
Mentre questi ultimi si applicano in ambito riabilitativo
il Baby Signs, destinato alla primissima infanzia, è applicato in casa o negli asili nido, con benefici significativi nella vita dei piccoli.
Da questa necessità nasce la Certificazione Baby Signs per Asilo Nido; ad oggi in Italia le strutture certificate sono più di 20. Non solo.
Dati i benefici, Baby Signs è utilizzato anche con bambini di età superiore che non hanno ancora sviluppato una competenza linguistica verbale, garantendo lo scambio dei propri pensieri con l’adulto.
Tra i principali benefici c’è il rafforzamento della relazione genitore-bambino: essa aumenta le esperienze di interazione positive e condivise, abbatte la frustrazione per mancata comunicazione da entrambe le parti con conseguente accrescimento dell’autostima.
Nel bambino viene favorito un miglior senso di competenza di sé e sviluppa inoltre un maggior controllo del proprio comportamento e delle proprie emozioni.
“Sebbene sia comprensibile che qualcuno si chieda se l’uso dei segni possa rendere pigro il bambino nel parlare, è utile sottolineare come in realtà siano numerosi i benefici anche dal punto di vista comunicativo- linguistico”, precisa Mariapaola.
Il Programma Baby Signs infatti, supporta l’apprendimento del linguaggio verbale. L’uso del segno favorisce l’integrazione tra i concetti e le parole in una fase precoce, aumenta gli episodi di attenzione congiunta messi in atto dai bambini, favorendo le verbalizzazioni dell’adulto dirette ad argomenti di immediato interesse per il bambino.
Per guidare le famiglie è stato sviluppato il “Workshop Baby Signs per genitori”: un incontro di 2 ore e mezza, altamente interattivo (e divertente!), condotto da Istruttori Certificati Baby Signs, attualmente disponibili in oltre 30 città italiane!

Rispetto agli altri 40 paesi in cui è utilizzato il Programma Baby Signs, in Italia vi sono Istruttori Certificati solo tra professionisti del linguaggio e dello sviluppo infantile (psicologi, logopedisti, tecnici della neuropsicomotricità, laureati in scienze della formazione o scienze del linguaggio) scostandosi dai parametri degli altri paesi, in cui chiunque può diventare Istruttore Baby Signs.
Un maggior livello di qualità, professionalità e aderenza alle reali e specifiche esigenze di bambini e genitori.
Quali sono i progetti futuri?
“Tra i nostri progetti a lungo termine c’è la volontà di supportare la relazione d’aiuto nel contesto ospedaliero (reparti pediatrici a lunga degenza)”.
“E’ necessario supportare la comunicazione quotidiana e nei momenti critici (ospedalizzazione), cercando di colmare il divario tra questi bisogni e i limiti dovuti all’età del paziente – risponde Mariapaola -, alla ridotta competenza linguistica verbale, a condizioni patologiche che interferiscano sulla possibilità di articolare la parola o alla ridotta conoscenza della lingua italiana per i bambini stranieri”.
Il prossimo 1 giugno si terrà a Roma il Workshop Baby Signs Italia, un’opportunità per genitori di approcciare questo metodo comunicativo rivolto ai più piccoli. Tutte le info su: https://forms.gle/Rmw3zzd1wMm3tEfm9
Per l’agenda si può consultare il sito: www.babysignsitalia.com o la Pagina Facebook “Baby Signs Italia”.
Su questo link potrete ricevere i suggerimenti per iniziare subito ad usare i primi due segni.