La carne bene non fa, gli insaccati anche peggio: ora lo ha detto pure l’OMS . E quali potevano essere le reazioni di chi non vuole ascoltare le verità che mettono il naso nelle consolidate abitudini delle sue papille gustative? Lo vediamo on line, sui social: è tutto un dilagare di precisazioni, postille anche ufficiali, commenti irritati e inni al bacon. Ognuno è responsabile delle sue scelte e fa ciò che vuole: ora però non si può più dire di non sapere.
Al di là di carne e latticini, il tema vero – cioè il mangiare sano – è stato ben riassunto nelle sue più importanti sfaccettature in questo video di Marco Montemagno, tra le altre cose abile comunicatore e “Tech Alchemist” (cliccare sulla foto qui sotto per vederlo).
Sì, perchè così vanno le cose: vengono pubblicate delle ricerche, poi ci sono i contro-dati di chi ha interessi economici contrari e la capacità di rigirare la frittata o presentare le cose in modo “alternativo”. Districarsi tra informazione e controinformazione non è semplice; e – avvisa Monty – nella complessità si finisce per fare esattamente come prima, come se nulla fosse successo. Tanto più che – di fatto – nella grande distribuzione, per fare una spesa “sana”, è necessario diventare un po’ come Indiana Jones… alla ricerca della lattuga genuina perduta.
E allora, ecco, tra l’eroico e lo spavaldo, perchè non cominciare una nuova avventura consapevole verso il mangiare sano?
A partire dai mercati rionali, scovando i punti vendita di Campagna Amica (dove si ritrovano i contadini della Coldiretti) o i mercatini dedicati: sempre verificando che i banchi siano tenuti da chi fa agricoltura bio o quantomeno a lotta integrata. Nella grande distribuzione spesso è presente una sezione dedicata ai prodotti biologici; i supermercati di “NaturaSì” sono una sponda sicura per acquisti bio e biodinamici.
Per tutti, comoda, c’è la possibilità di fare la spesa bio on line: basta una ricerca su Google per scoprire chi ti porta tutto direttamente a casa. La scelta è ampia: si può fare la scorta di singoli prodotti (come per le arance bio, l’olio biodinamico eccetera) oppure ci si può far arrivare frutta, verdura e molto altro per rifornire tutta la dispensa. Qualche esempio: PortaNatura assicura la consegna di cassette settimanali (di sola frutta, sola verdura o misto) a Milano, Monza, Genova, e in diverse città del Piemonte. A Torino e provincia, l’Orto di Pianalto ti lascia la spesa sulla porta di casa. L’Orto di Lorenzo invece serve la zona di Roma, Orvieto e Bolsena, Zolle è attiva su Roma, anche con punti vendita. E così via, in ogni provincia basta informarsi e le realtà disponibili sono in genere più d’una. Inoltre, per spuntare prezzi migliori, si possono sempre organizzare dei GAS, gruppi d’acquisto solidali.
Si tratta di provare, sentire, gustare. Andare dai contadini, visitare gli orti, parlare, vedere. E poi semmai cambiare. Sperimentare. Sempre alla ricerca della lattuga, della farina, dell’uva migliore per davvero.
E’ tempo di prendersi la responsabilità di ciò che mettiamo nel piatto. Quello che acquistiamo può fare davvero la differenza: in termini di etica, di rispetto profondo per ogni vita e per l’ambiente. Ma non solo: anche nel valorizzare e sostenere l’economia del territorio e dare forza a chi, con il bio e il biodinamico, senza pesticidi, fa scelte coraggiose, per il bene e la salute di tutti.