La carovana è pronta, il 98° Giro d’Italia parte sabato 9 Maggio con la cronometro a squadre da S.Lorenzo a Mare a Sanremo di 17,6 Km, per concludersi domenica 31 Maggio con l’ultima tappa che porterà i ciclisti da Torino al traguardo finale di Milano.
E’ dal 13 Maggio 1909 che lo fa, da quella prima epica volta che la “Gazzetta dello Sport”, anticipando il “Corriere della Sera “, promosse la grande gara ciclistica a tappe. Il primo vincitore di quel Giro, Luigi Ganna, a cui i cronisti dell’epoca chiesero un commento su quelle 8 tappe e sui 2448 km percorsi, rispose: “Me brusa el cu”.
Ed in questa frase c’è tutta la storia del Giro, fatta di intense gioie ma anche grandi dolori, una storia che, salvo gli anni delle guerre, non si è mai interrotta. Una storia epica che quest’anno riprende con l’intenzione di dispensare altre importanti emozioni per tutte le sue 21 tappe e che porterà i ciclisti a percorrere la bellezza di 3.486 km per un dislivello complessivo di 43 mila metri.
Un “Giro” decisamente impegnativo che prevede una cronometro a squadre, una individuale, sette tappe per i velocisti, cinque tappe di media montagna, tre tappe di media montagna con arrivo in salita e quattro tappe di alta montagna con arrivo sempre in salita. Ai fini della classifica appaiono particolarmente significative la crono individuale da Treviso a Valdobbiadene di ben 60 Km, la 16° tappa che da Pinzolo arriverà ad Aprica e dove i corridori affronteranno anche il Mortirolo (Km 12,8, dislivello 1289 metri pendenza media 10,1% massima 18%) e la penultima tappa, il 30 Maggio, quando il giro si trasferirà da Saint Vincent a Sestriere affrontando, tra gli altri anche il Colle delle Finestre (km 18,45, dislivello 1694 metri, pendenza media 9,2% e massima 14%).
Quest’ultima montagna sarà considerata la “Cima Coppi“, in quanto la vetta più alta toccata in questo Giro dai ciclisti mentre la “Montagna Pantani”, ovvero la montagna più rappresentativa della kermesse, sarà il terribile “Mortirolo”. Lo sarà proprio in onore e ricordo della grande impresa ivi compiuta da Pantani nel giro del 1994 quando, ancora sconosciuto, staccò con un prepotente ed irresistibile ascesa campioni come Indurain e Berzin.
Tra i favoriti assoluti ad arrivare a Milano con indosso la prestigiosa maglia rosa e portarsi a casa il “trofeo senza fine” c’è ovviamente Alberto Contador. Il ciclista spagnolo, seppur reduce da un inizio di stagione deludente, è talmente l’indiziato numero uno che i bookmakers quotano la sua vittoria finale 2,25. Peraltro si presenta al nastro di partenza con una squadra che annovera corridori importanti quali Ivan Basso, Roman Kreuziger e Michael Rogers. A contendergli il trionfo ci proveranno Richie Porte, Rigoberto Uran e Jurgen Van den Broeck. Assente il vincitore del Tou 2014 Vincenzo Nibali, sarà il giovane capitano dell’Astana Fabio Aru a difendere l’orgoglio italiano. Impresa non facile la sua, considerando le difficoltà che ancora incontra nell’affrontare le gare a cronometro.
Il “Giro d’Italia” non è solo un bell’evento sportivo ma da sempre è anche un modo per raccontare la cultura, le bellezze artistiche, le tradizioni del nostro Paese. In questo, bisogna dare atto al servizio pubblico, alla RAI, di aver raccontato egregiamente attraverso le immagini, le parole di alcuni prestigiosi giornalisti (Sergio Zavoli, Adriano De Zan tanto per citare i più famosi) le virtù del Bel Paese.
Inoltre il 98° “Giro”, come anche tutti i precedenti, sarà la grande occasione per i cinquantenni un pò imbolsiti (e non solo) di dimostrare che sono ancora in grado di scalare, cavalcando epicamente l’antica bicicletta dell’adolescenza, la salitella che corre tranquilla a fianco del condominio.