(di Margherita Vetrano) – Carissimi genitori, lunedì 8 giugno l’anno scolastico si conclude e sarete chiamati ad un grande impegno: contenere l’entusiasmo ma anche reinventarvi…ancora una volta!
Fate festa, la scuola è finita… ma non ne siate troppo entusiasti!
La scuola finisce e non sentirete più parlare di D.A.D. (Didattica a distanza) almeno per tre mesi e oltre, se Dio ci assiste.
Preparatevi però ad una resistenza domestica.
Con pochi centri estivi, ancora molti divieti e restrizioni, entrate nell’ordine di idee che dovrete inventarvi qualcosa.
Gestire i figli durante l’estate sarà la nuova frontiera; farlo senza capitolare sarà una sfida!
…e capirete che la Didattica a Distanza non è stato il male peggiore di questa pandemia.
Cari voi che non avete mai sopportato il corri-corri di fine anno, è arrivato il vostro momento!
Voi che da fine maggio ai primi di giugno, sballottati tra saggi e recite, non facevate altro che pregare che arrivasse luglio, potrete tirare un sospiro di sollievo.
Care mamme che non sapete come combinare ago e filo – e vi accodavate alla maggioranza per sopravvivere alla terribile “prova costumi” -, quest’anno guarderete alla fine della scuola con occhi diversi.
Nessuno più vi chiederà di improvvisarvi costumiste o scenografe e potrete bellamente stare in panciolle, lasciando ai figli il momento di protagonismo vero della chiusura d’anno: la videolezione di massa!

Potrete defilarvi durante l’ultimo collegamento senza chiedere ferie o permessi, senza farvi la messa in piega e senza dover recitare frasi di rito.
Potrete lasciare che i bambini entrino in ZOOM, Weschool, o Google Meet senza smettere di guardare la vostra serie tv.
Non dovrete fingere commozione, perché
le uniche lacrime che verserete saranno quelle di sollievo per non dovervi più misurare con algebra, grammatica e lingue straniere.
Tutto questo sarà possibile, certo, ma solo se un manipolo di ligie genitrici non deciderà che “la maggioranza vince”.
Altrimenti, vi troverete coinvolte in condivisioni di foto, file e ricordi.
Rimbalzerete tra la richiesta di una frase recitata a quella di un primo piano espressivo del pargolo per la famigerata foto di classe che ormai latita da qualche anno ma che, quest’anno più che mai, se non ve la fate da soli, chi la farà?!
E allora eccola che spunta, la mamma onnisciente, che vi benedice con le sue competenze e si occupa di foto, filmato, lettera e recita, all inclusive.
Quella che se potesse nel video ci si metterebbe anche lei a far capolino, ad imperitura memoria.
Questa mamma che va sempre e comunque ringraziata perché si sobbarca di un carico di lavoro extra che nemmeno la Rappresentante di classe spesso ha il coraggio di accollarsi.
E dopo notti insonni, nel disperato tentativo di coordinare le forze dei genitori fiaccati, un bel giorno arriva il filmino di classe che riassume il ciclo di studi chiuso e che fa versare calde lacrime anche alle mamme più spartane del pianeta.
Sì, perché D.A.D. o non D.A.D. la scuola ci ha accompagnati in questo periodo difficile.
In un momento di chiusura totale ci ha lasciato una finestra sul mondo continuando ad interfacciare gli studenti di tutte le età.
Non dimenticheremo gli insegnanti appassionati che hanno studiato per apprendere nozioni informatiche per raggiungere i ragazzi e le possibili strategie adottate per ingaggiarli, attraverso lo schermo.
Soprattutto quando si trattava di una prima elementare o di una classe della scuola materna.
Sfide accettate a caro prezzo forse, non sempre vinte ma attuate con l’intento di non abbandonare i ragazzi.
Non ricorderemo l’insegnante assente o superficiale.
Ricorderemo quello che ha continuato a dare il suo contributo con passione fino all’ultimo giorno perché ci ha insegnato che la scuola, quella vera, fatta di contenuti ed amore per il prossimo è possibile, anche a distanza.
Ma non finisce qui!
Ironia della sorte oppure no, lunedì 8 giugno in coincidenza con l‘ultimo giorno di scuola ci sarà uno sciopero nazionale per difendere i diritti dei ragazzi.
Genitori, ragazzi, insegnanti e personale Ata (amministrativo, tecnico, ausiliario) manifesteranno in piazze e parchi per dimostrare con azioni concrete la loro idea di “scuola del futuro”!
Il dubbio che a settembre si possa non tornare sui banchi di scuola c’è.
Durante la manifestazione si cercherà di dare soluzioni per una strada diversa dalla D.A.D.
Si metteranno in atto azioni educative come: lezioni, concerti, consegna dei diplomi, bike to school e altre iniziative che ispirino un nuovo modo di fare scuola e di suggerire idee per una scuola che, pur col distanziamento sociale, consentirà la relazione sociale.
“Apriti scuola” sarà un’iniziativa volta a presentare una didattica in presenza, inclusiva, organizzata in piccoli gruppi, aprendosi anche all’esperienza di didattica all’aperto, se necessario. L’azione è volta a ripudiare la D.A.D. che non può diventare la normalità ma ci ha accompagnati in un momento di crisi come testa di ponte per il futuro.
Il futuro che dobbiamo tornarci a prendere, se necessario, con le unghie e con i denti, approfittando per ristrutturare una scuola sofferente!

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