(di Agnese Malatesta) – Vacanze estive all’insegna della legalità. O meglio, della formazione alla legalità. Le esperienze pensate per l’estate da associazioni del volontariato per bambini e ragazzi fanno ormai parte della storia del nostro paese: da tanti anni si organizzano campi e occasioni per socializzare, per imparare, per prestare un servizio a bambini, anziani, al recupero ambientale e culturale.
Quest’anno, con l’emergenza sanitaria le occasioni si sono notevolmente ridotte.
Tuttavia resta un tema presente, anche a livello istituzionale. È in questo quadro che si inserisce la recente firma di un Protocollo fra il ministero dell’istruzione e la Commissione parlamentare antimafia, che prevede campi estivi gratuiti rivolti a mille fra studentesse e studenti da realizzare in beni confiscati alla mafia in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Questi campi sono solo una prima iniziativa dell’accordo che intende avviare anche in seguito una serie di attività congiunte sull’educazione alla legalità.
Sempre sulla legalità, Libera, Associazioni, nomi, numeri contro le mafie conferma lo svolgimento dei suoi campi nell’estate 2020 (E!State Liberi!), sempre nei beni confiscati.
Quest’anno con l’attenzione alle disposizioni per la prevenzione del Covid-19. Sono rivolti a singoli, a gruppi, a minorenni e famiglie; ogni campo (residenziale o non residenziale) ha un tema specifico, dalla finanza etica alla memoria e narrazione, all’agricoltura sociale.
L’edizione 2020 presenta una novità, un campo online ideato da Libera Trentino, un confronto sulle migrazioni.
Libera tiene a sottolineare che i campi rientrano in un progetto “finalizzato alla valorizzazione e alla promozione del riutilizzo sociale dei beni confiscati e sequestrati alle mafie, nonché alla formazione dei partecipanti sui temi dell’antimafia sociale e alla conoscenza dei territori coinvolti, attraverso specifici momenti di impegno concreto anche di prossimità e in collaborazione con gli attori sociali della rete di Libera”.
Protagonisti sono giovani e adulti che “ogni estate decidono volontariamente di dedicare una parte delle proprie vacanze ad accompagnare il quotidiano impegno di cooperative sociali ed associazioni nelle reti territoriali dell’antimafia sociale”.
E che promuovono anche cambiamento culturale.
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