di Agnese Malatesta – Uno squillo di telefono dà il via alla giornata. Chi risponde si sente chiedere: “Buongiorno. Come sta, ha dormito bene?”. Una domanda semplice, quasi banale ma piena di attenzioni. Ai capi del filo telefonico, si parla del più e del meno, magari poi un po’ di solitudine se ne va. È il ‘Servizio Buongiorno’ pensato dall’Auser Perugia per anziani soli.
È totalmente gratuito, basta chiamare il numero 0755005666.
Una sorta di evoluzione del noto ‘Filo d’Argento’, il tradizionale servizio dell’Auser rivolto ad anziani che chiamano per avere compagnia.
Qui invece sono i volontari che telefonano a chi ne fa richiesta, semplicemente per avere quel ‘Buona giornata’ che spesso fa la differenza.
I volontari chiedono agli ‘utenti’ come stanno, se va tutto bene, se oltre a parlare hanno bisogna di un aiuto concreto, spesa, medicinali.
Il servizio, cominciato i primi di ottobre, prevede appena possibile anche la fornitura di strumenti tecnologici tali da permettere le videochiamate.
Una decina di operatori, su circa 300 dell’organizzazione di volontariato perugina impegnati sul territorio, si dedicano a questo nuovo servizio.
“Dopo i saluti della mattina – racconta a B-hop Gabriella, pensionata e con un passato di attivismo nella Cgil come coordinatrice donne – raccogliamo le loro ansie, i loro dolori, fisici e non solo. Ci raccontano di tutto, episodi della loro vita passata, i pensieri e i timori che hanno, spesso i figli sono lontani. A volte passano le notti insonni, a volte si lamentano della convivenza con le badanti. Ma soprattutto, si aprono. Raccogliamo i loro sfoghi, i loro pianti. Sentono che siamo una voce amica. Noi percepiamo la loro voglia di parlare, di aprirsi. Siamo qui per questo. A volte ci scappa pure una risata”.
A chiedere all’Auser la telefonata del mattino sono soprattutto donne, un po’ perché sono numericamente di più e un po’ perché inclini più dei coetanei uomini a voler parlare e a voler creare una relazione.
La presidente dell’Auser locale, Franca Gasparri, dice che durante il lockdown sono stati circa 600 gli anziani che hanno cercato un contatto telefonico con loro; da tener conto che il 30% della popolazione di Perugia ha più di 65 anni e il 20% sono over 70.
Spesso vivono in case non dotate di ascensore e questo aumenta la solitudine.
“Parlare con noi – osserva – li fa sentire vivi. E’ importante che abbiano un numero di telefono da chiamare, in particolare se a rispondere è quasi un coetaneo e con problematiche a volte simili”.
‘Servizio Buongiorno’ è realizzato in collaborazione con il Comune di Perugia e altre associazioni locali; è finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio.
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