di Margherita Vetrano – Da alcuni anni curo la rubrica delle “Wonder mamme” su B-hop magazine e mi accorgo di non aver mai parlato di un argomento cruciale: i papà!
Perchè accanto ad ogni Wonder mamma c’è sempre un Wonder papà, non dimentichiamolo.
Spesso bistrattati e dimenticati i Wonder papà affiancano le mamme che amano parlare di loro stesse, tra di loro, condividendo oneri ed onori della genitorialità.
Ma i papà ci sono eccome, suddivisi in due maxi-categorie i Supporter e i Wonder mammi.
I Supporter affiancano le Wonder mamme, figure mitologiche che trasformano in oro tutto ciò che toccano.
Bravissime in cucina, al lavoro, dedite ai social, perfette padrone di casa ed in forma, le Wonder mamme lasciano loro poco spazio.
Nel momento di necessità però le supportano e sopportano discretamente, subentrando in perfetta sincronia.
Sì, perchè anche queste fantomatiche dee Kali prima o poi non ce la fanno ed è proprio grazie all’intervento dei papà che possono “tirare il fiato” mantenendo un decoroso savoir faire.
Diciamolo, la Wonder mamma è anche un pò antipatica, a fronte dei papà che ammettendo i loro limiti le lasciano impazzare, dimostrando maggior modestia.
Il Supporter è un paracadute, diligente esecutore delle direttive che non contraddice e che accetta anche con un pò di timore reverenziale.
Ma attenzione! Alla base di tanta remissività non c’è mancanza di carattere; solo comprensione della compagna e rispetto dei ruoli.
In questo patto di “non belligeranza” la coppia fluisce armoniosa e i bambini sono protetti da contraddizioni e divergenze d’opinioni.
Meglio confrontarsi in privato.
Anche le Wonder mamme sbagliano e possono aggiustare il tiro.
Totalmente opposti ai Supporter ci sono i Wonder mammi quelli che per necessità devono sbrigarsela da soli.

Compagne con poco istinto materno o talmente impegnate da essere poco presenti in casa, delegano la gestione dei bambini ai papà che raccolgono la sfida e ce la mettono tutta.
In poco tempo diventano super esperti di pappe, pannolini e sonaglietti.
Li sorprendi impegnati in conversazioni nelle quali terrebbero testa al miglior pediatra-educatore-pedagogista perchè si informano, leggono e sono super competenti.
Hanno imparato a ravviare i capelli delle bambine e a consolare i maschietti per una delusione d’amore, districandosi fra orari scolastici, chat e festicciole.
Se “di necessità virtù”, ispirano tanta tenerezza quanto i Supporter per diversi meriti ma per un fine comune: la capacità di aver abbracciato la figliolanza come un’avventura da condividere in maniera gioiosa e non come una compartecipazione dovuta.
I Wonder papà sono un’evoluzione dei papà d’altri tempi che osservavano distanti la crescita dei figli o ne venivano esclusi perchè “era affare da donne”.
Non c’è famiglia in cui non ci sia posto per l’espressione dell’amore paterno che completa genitori e figli in un volano positivo colmando le reciproche differenze.
… e non dimentichiamo che accanto ad ogni Wonder mamma, perchè sia tale, c’è sempre bisogno di un Wonder papà.

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