di Patrizia Caiffa – A Potenza e dintorni si fa solidarietà in un clima di festa. Ora da quelle parti è molto freddo e in tutta Italia si è ancora alle prese con le restrizioni causa pandemia. Ma appena sarà possibile si riprenderà a popolare le piazze in maniera creativa, con musica, artisti di strada, palloncini e gadget colorati, video e selfie.
L’iniziativa – già proposta in otto edizioni – si intitola “Un sacco di solidarietà” ed è realizzata dalla Caritas di Potenza. In questo modo si promuove il volontariato in maniera concreta, festosa e creativa. Utilizzando modalità tradizionali e nuove, come l’uso degli smartphone e la condivisione sui social, con incontri porta a porta e nelle piazze, davanti alle parrocchie, alle scuole o alle case di riposo.
L’obiettivo è la raccolta di beni alimentari e prodotti per l’igiene da destinare alle persone più in difficoltà. Per ogni singola giornata vengono coinvolti centinaia di volontari. Complessivamente si è arrivati a mobilitare migliaia di persone nelle otto edizioni degli ultimi due anni. Una trentina sono rimasti in pianta stabile per occuparsi dell’evento, che richiede almeno un mese di preparazione.
“È una occasione per far partecipare le comunità locali e far conoscere il nostro emporio solidale — racconta Giorgia Russo, responsabile promozione umana della Caritas di Potenza — i cittadini sono sempre molto generosi, l’ultima volta abbiamo ricevuto una tonnellata di beni. È la prova tangibile che le persone hanno voglia di dare, ma bisogna trovare il modo adatto per incontrarle, creare un ponte”.
Di solito ci si accorda con una comunità parrocchiale, scuola o associazione che sceglie di realizzare l’iniziativa nel proprio quartiere o nei comuni limitrofi.
I volontari bussano alle porte delle case, chiedendo ai cittadini di donare alimenti non deperibili e prodotti per l’igiene, che saranno poi destinati all’emporio solidale. Nei paesini più piccoli c’è perfino chi regala conserve, salse, salumi, sottaceti fatti in casa. Sono muniti di casacche con logo, per essere perfettamente riconoscibili.
Sorridono e lasciano un regalo, un piccolo gadget come portachiavi o portamonete, anche a chi non dona niente.
Nel frattempo nelle vie del quartiere addobbate con palloncini e striscioni risuona musica, ci sono artisti di strada, giochi di magia per i bambini, c’è un clima allegro.
I volontari fanno colazione e pranzano insieme poi girano con le carriole colorate per la raccolta.
Perfino le nonnine della casa di riposo danno una mano a piegare le buste. Partecipano anche gli stessi utenti dell’emporio Caritas, intere famiglie.
La Caritas di Potenza ha dovuto riadattare l’iniziativa alle esigenze della pandemia: mascherine, misurazione della temperatura corporea, distanziamento sociale. L’ultima edizione di “Un sacco di solidarietà” si è svolta il 18 novembre in occasione della Giornata mondiale dei poveri, in un quartiere popolare di Potenza.
“In questo periodo è più difficile ma riusciamo comunque a coinvolgere un centinaio di volontari — precisa Russo — prima ne avevamo anche 300. Il paradosso è che le persone non hanno timore di aprire la porta di casa per paura del contagio. Al contrario, sono contentissime di poter far qualcosa per gli altri. È anche una opportunità per vincere l’isolamento. In alcuni casi non ci fanno entrare oppure lasciano il pacco di aiuti davanti alla porta”.
Prima dell’emergenza sanitaria la Caritas riusciva anche ad organizzare laboratori a tema nelle scuole primarie, per educare i bambini alla solidarietà. Ora si è dovuto rimodulare il tutto, vista la didattica a distanza e la chiusura degli istituti in alcuni periodi.
Tutte le foto dei vari eventi sono confluite in una mostra fotografica ospitata nell’emporio Caritas. L’idea è di farla diventare itinerante e portarla nelle varie comunità, facendo pagare “un biglietto simbolico in alimenti”.
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