Sempre più spesso si sente parlare di counseling ma pochi sanno di cosa si tratti. Il counseling è una forma di relazione d’aiuto che mira a migliorare la qualità della vita, con un percorso breve e circoscritto a un obiettivo raggiungibile che counselor e cliente focalizzano insieme. L’Aspic, associazione presente su tutto il territorio nazionale, con sede centrale a Roma, è’ stata la prima a portare il counseling in Italia a metà degli anni ’80; ad essa fa capo anche una scuola di specializzazione in psicoterapia e molti counselor che qui si sono formati si dedicano ai Centri di ascolto.
Presso la sede amministrativa di Aspic Roma, in Viale Leonardo da Vinci 309, vicino a San Paolo, ha sede operativa il C.A.T., Centro di Ascolto Territoriale, presso cui operano 13 counselor. Il counseling può essere utile a tutti, qualunque sia la fascia d’età perché viene applicato a diversi ambiti quali difficoltà relazionali sia in ambito privato che lavorativo, assertività e autostima, gestione dello stress.
Quello che bisogna chiarire innanzitutto è che un counselor non dà consigli; egli sta con il cliente e gli fa da “specchio”. Nel counseling umanistico, dare consigli è considerata una barriera alla comunicazione. Un modo per “liberarsi” della persona che si rivolge a noi. Il cliente è considerato l’esperto della sua vita, il counselor è uno “strumento” per raggiungere una maggiore consapevolezza di ciò che si sente e si vuole fare. I Counselor Aspic, fra cui Eleonora Canalis che ci ha accompagnati nel viaggio di apprendimento di questa realtà emergente a Roma, hanno una formazione a base Gestalt e la Gestalt usa molto la creatività, di conseguenza anche le arti visive, la scrittura, il teatro. L’incontro quindi può assumere diverse sfaccettature: può svolgersi a tavolino, al telefono o anche con laboratori teatrali.
Il C.A.T. ha un progetto a breve termine e consta di tre colloqui individuali gratuiti. Se dopo i tre colloqui il “cliente” è soddisfatto, il rapporto è concluso e sarà seguito da un quarto colloquio, sempre gratuito, di follow-up previsto, come da progetto. Altrimenti a seconda del tipo di disagio potrà essere indirizzato ad altre strutture come Centri di Orientamento al Lavoro, Associazioni di volontariato e altri servizi dell’VIII Municipio.
Inoltre l’Aspic ha anche un altro servizio di ascolto, che si chiama C.A.O. che prevede otto incontri a basso costo, ovvero la sola quota annuale di associazione. Gli incontri sono al tempo stesso “strutturati” e plasmati sulla persona: “strutturati – spiega Eleonora – perché utilizziamo delle tecniche specifiche di ascolto attivo, plasmati sulla persona perché ogni cliente risponde a stimoli diversi”.
Fulcro del Counseling è il miglioramento della qualità della vita; non ci si rivolge a un counselor solo perché “si hanno dei problemi” ma per ottimizzare il proprio percorso partendo già da una base “abbastanza buona”. La differenza fra counseling e psicoterapia sta nel fatto che il counselor non si occupa di patologie e non fa diagnosi. Chi vi approda lo fa per “prendere in mano” la propria vita ed è questo il primo passo importante. E’ una questione di responsabilità, intesa come “abilità a rispondere” alle domande che ognuno di noi si pone.
Per quanto riguarda i giovani, accostarsi al counseling come clienti significa trovare un ascolto attento, imparare ad ascoltarsi e ad ascoltare. Diventarne attori vuol dire trovare un riferimento per la ricerca di opportunità di lavoro, affidandosi all’impegno, alla costanza e ad un pizzico di fortuna.