(di Margherita Vetrano) – Prima di pensare che l’errore è il tuo, prima di metterti un passo dietro agli altri, prima di pensare che non hai fatto abbastanza, prima di credere che sei depressa e hai bisogno di cure, hai mai provato a capire quanto sei stanca?
“Quale carico di lavoro in ufficio o a casa, emotivo o fisico porti sulle spalle?”
La condizione di madre lavoratrice, mi porta spesso ad incontrarne altre che come me vivono la realtà moderna, sia in grandi città che in centri più piccoli. Tutte più o meno provate, spesso travolte dagli impegni che impediscono loro di godersi i figli.
Mettere insieme le esigenze di ognuno, figli e genitori, non è semplice; le casistiche sono diverse a seconda del numero di figli, della loro età ma anche di quella dei genitori e dal carattere di ognuno.
Si diventa genitori con gioia ed entusiasmo ma spesso, ci si perde per strada, dimenticando l’emozione della prima vista dei nostri “frugoletti”, focalizzandosi solo su tabelle di marcia allucinanti.
La scuola, le attività ricreative, le feste, gli incontri al parco con gli amici, le esigenze dei figli prima di tutto ma…i genitori in generale e le madri in particolare
rischiano di venir risucchiati da questa girandola, giorno dopo giorno fino ad andare in affanno.
Occorre mettere un freno e realizzare che non tutti gli impegni possono essere accolti, soprattutto quando il rischio è quello di viverli con stress.
Lentamente i figli diventano il motivo dell’impedimento, della privazione, il fardello di cui non ci si riesce a liberare. I papà sognano un’uscita romantica con le mamme e queste, una sessione di shopping con le amiche mentre la realtà troppo spesso vede i primi a dormire sul divano e le altre a correre in tuta da ginnastica ad accompagnare i figli a scuola.
Non deve essere così.
La coppia va preservata proprio a beneficio dei figli; una vita più equilibrata consentirà la stabilizzazione dei ruoli ed una migliore gestione dello stress, quando i momenti più difficili dovessero arrivare.
Non rifugiatevi dunque dietro una presunta depressione ma provate prima a rimettere ordine nella vostra vita familiare, ripristinando momenti personali, attività di svago e di comunione.
“La famiglia nasce per unire, non per dividere”
Solo ripiegandosi su di essa potremo trovare la spinta per ripartire, trovando un appoggio in chi ci è accanto e ci ama.
Se poi l’aiuto professionale si riterrà comunque necessario, allora accoglietelo con gioia, come un’opportunità di miglior conoscenza di noi stessi e rimozione di ostacoli atavici.
