di Margherita Vetrano – La fine delle vacanze è dura anche per i bambini, non solo per gli adulti. Non dimentichiamolo!
Come ogni anno, a fine estate è difficile riprendere i ritmi e le abitudini ordinarie.
Al mare, in montagna o in città, qualunque sia stata la vostra meta, anche solo per pochi giorni, avete interrotto la routine.
Fare le ore piccole e svegliarsi più tardi, cambiare alimentazione o semplicemente ambiente, vi hanno consentito di staccare la spina ed è ciò che ci si aspetta da una vacanza.
Ma rientrare nella routine, sia pure piacevole, non è semplice. A maggior ragione per i piccoli che, nella libertà sguazzano!
E’ comprensibile che, riportati nel loro ambiente, si sentiranno disorientati, per quell’emozione che ancora sentono di assecondare ma che ormai ha fatto il suo tempo.
Sta a voi dunque prevenire “la crisi da rientro“ e gestirla nel miglior modo possibile. Iniziando da voi stessi.
Non è sempre facile, soprattutto se ci attendono nuove sfide impegnative o un complesso ambiente di lavoro.
La prima cosa da fare quindi è un rientro meno traumatico possibile ed una buona programmazione degli impegni vostri e dei ragazzi in modo che, quando la vita ordinaria riprenderà, quando le scuole riapriranno, sarete pronti a “cavalcare l’onda”.
Una volta che sarete solidi e avrete relegato l’estate trascorsa tra i bei ricordi, sarete pronti per gestire il malumore dei figli. Qualunque età abbiano.
Se i bambini sono piccoli, rendete gioioso il rientro a casa, facendo loro trovare i giochi preferiti e i loro spazi pronti ad accoglierli.

Anche se sarete impegnati nel disfare le valigie, lasciateli liberi di esplorare e ascoltateli mentre, eccitati, riscopriranno i loro ambienti famigliari.
Lasciate che il rientro sia un momento festante e gioioso. Rinfrancherà anche voi.
Quando sarà il momento di andare a letto, cercate di accompagnarli non troppo tardi. Questo li spingerà a svegliarsi presto, il mattino dopo, pronti per il rientro al nido o al centro estivo.
Anche voi tornerete più sereni in ufficio, ripristinato l’ordine delle cose.
Se al risveglio saranno lamentosi, accogliete il loro malumore e ritrovateci il vostro. La mattinata in spiaggia non è facilmente soppiantabile. Coccolateli ed accompagnateli con pazienza nella preparazione.
Anticipando un po’ la sveglia rispetto al solito, darete loro modo di farlo con calma ed anche di poter giocare un po’ prima di uscire di casa.
Ai bambini basta poco per recuperare i ritmi.
Nel tempo libero o in cucina, mantenete qualche abitudine vacanziera!

Cucinate un piatto che avete scoperto in montagna o fate quel gioco che tanto vi piaceva; proponete un picnic al parco o una biciclettata.
Mantenere queste piccole attività vi costerà poco e manterrà alto l’umore, sentendovi ancora un po’ in vacanza.
Fate capire loro che ci si può sentire in vacanza anche stando a casa e che, quella libertà potete custodirla nel vostro cuore e liberarla quando vi va.
Anche in un pomeriggio piovoso.
Lasciate che il vostro entusiasmo sia contagioso. Sarà il vostro esempio a rasserenarli e ad allontanare capricci e bronci.
Oltre a quanto detto per i piccoli, per i ragazzi più grandi sarà utile avviare anche un dialogo, se ne avranno voglia, che li aiuti ad elaborare la fine della modalità vacanza e il rientro in carreggiata
Inutile minacciare punizioni e ripercussioni. Lasciateli liberi di riprendere i contatti con gli amici, coi quali potranno raccontare e condividere le esperienze estive.
Capire che la vita non si interrompe perché le vacanze sono finite ma semplicemente cambia formula, li aiuterà a rientrare più facilmente nell’ordine di idee.
Se durante le vacanze non hanno dedicato tempo allo studio, niente panico.
Aiutateli a gestire il tempo residuo prima della ripresa delle lezioni e fate presente che questo imporrà un impegno inversamente proporzionale a quanto fatto.
Per semplificare, potrebbe essere utile non rientrare dalle vacanze troppo a ridosso della riapertura della scuola, per dare tempo e modo di rimettersi in pari.
Se si annoieranno a stare a casa, troveranno desiderabile il rientro e l’incontro coi compagni.
In fondo, la scuola è socialità, soprattutto per chi non vive il quartiere ed ha poche occasioni per frequentare i compagni.
Per i figli, grandi o piccoli, il nostro esempio è la prima cosa che conta. Sarà quello a trascinarli… e se questo non bastasse, tenete di scorta una buona dose di calma e sangue freddo.
