di Agnese Malatesta – Una “rivoluzione gentile” ha attraversato l’Italia negli ultimi decenni. E’ quella che ha riguardato i diritti delle persone omosessuali verso i quali c’è un’accettazione diffusa, significativamente più ampia rispetto al passato: un vero e proprio cambiamento culturale.
A fare questa valutazione è Franco Grillini, storico esponente ed attivista del movimento omosessuale nel nostro Paese, uno dei fondatori di Arcigay, protagonista nelle piazze e nelle istituzioni di battaglie contro le discriminazioni delle persone Lgbt; una vita segnata dall’impegno per le libertà individuali.
E’ lo stesso Grillini che, col suo consueto spirito ironico e brillante, controbatte a chi dice che nella vita degli omosessuali non sia cambiato nulla: “Ma proprio no. Quando oggi alcuni ventenni dicono questo mi viene la mosca al naso.
Ma ce lo ricordiamo come stavamo? C’è stata una rivoluzione senza morti e senza sangue”.
Tanto per fare un esempio: “Quando 40 anni fa, nel 1982, – dice a B-Hop magazine – inaugurammo il Cassero a Bologna, la prima sede per omosessuali affidata da un comune, alla manifestazione eravamo in 150. Quest’anno ci sono stati 49 pride con un milione di persone per strada”.
E lancia un messaggio incoraggiante in tema di diritti:
“Qualunque avventura reazionaria che alcuni politici accarezzano in Italia, non troverà spazio”.
Ecco gli effetti della “rivoluzione gentile”, una definizione che si ritrova nel sottotitolo di un documentario uscito lo scorso gennaio dal titolo “Let’s kiss-Franco Grillini storia di una rivoluzione gentile”, regia di Francesco Vendemmiati. Si tratta di un documentario che, partendo dalla vita dell’attivista bolognese, ripercorre 40 anni di lotta per il riconoscimento dei diritti civili alla comunità Lgbt.

“Abbiamo fatto tante presentazioni del film e – osserva Grillini – l’accoglienza entusiastica che abbiamo ricevuto è stata una sorpresa. Volevamo fare un affresco sugli ultimi 40 anni sui diritti degli omosessuali utilizzando la mia biografia ma non ci aspettavamo una reazione così positiva, oltre le più rosee aspettative. I tempi sono cambiati”.
Nell’Italia di oggi, dove denunce e violenze per episodi omofobi purtroppo non sono ancora sparite, questo documentario “può rappresentare due cose. La prima – rileva Grillini – è il riassunto di 40 anni di storia di battaglie civili in cui si possono riconoscere tutte le persone che vi hanno partecipato e che non sono più giovanissime”.
La seconda, “è un messaggio alle giovani generazioni che sono tutt’altro che prive di passione politica culturale e umana ma sono assolutamente interessate a capire qual è stato il processo, a volte anche rivoluzionario, del cambiamento culturale e sociale di un paese come l’Italia che noi definiamo spesso a civiltà limitata e che odiava gli omosessuali. Al punto che negli anni ’90, nelle rilevazioni, erano al primo posto per antipatia, in alternanza con zingari e tossicodipendenti”.
“Tre anni fa, fonte Pagnoncelli, l’accettazione dell’omosessualità è salita al 60%. Questo dà il senso del cambiamento. Questa rivoluzione è stata misurata dai numeri, è una rivoluzione gentile”.

Franco Grillini, 67 anni, giornalista, è stato a lungo presidente di Arcigay nazionale che ha contribuito a fondare nel 1985 e di cui ora è presidente onorario. Parlamentare dal 2001 al 2008 nelle fila prima del Pds e poi dei Ds, nel 1998 ha fondato il quotidiano telematico NOI (Notizie Omosessuali Italiane) che nel 2004 diventa Gaynews.it, una sorta di agenzia di stampa a tematica Lgbt, che ha chiuso la pubblicazione lo scorso anno. Nella sua militanza spicca l’impegno per la costruzione della rete nazionale dei consultori autogestiti per la salute di lesbiche e gay e il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali.