di Margherita Vetrano – Quando tua figlia neododicenne, per il suo compleanno, ti chiede di fare i buchi nelle orecchie, capisci che l’adolescenza sta bussando prepotentemente alla sua porta. Alla vostra porta!
Buchi nelle orecchie, piercing e dintorni iniziano ad assumere un fascino unico. Accogli sorpresa quella richiesta proprio da lei, agofobica che si fa inseguire intorno al lettino del dottore per ogni vaccino. Ma il vaccino non è fashion!
E soprattutto un po’ te l’aspettavi, con malcelato orgoglio, tu che di buchi nelle orecchie e piercing ne hai qualcuno sparso.
Ma alla tua età era diverso. Chi fra gli anni ’80 e ’90 non ha fatto il terzo buco al lobo? Chi che non voleva essere trasgressiva, in una società che stava smettendo di imporre i calzettoni e le gonne a pieghe per le ragazzine, allentando inesorabilmente le briglie di quello che sarebbe diventato un fenomeno di massa?

Oggi la ragazzina media ha tre buchi per lobo e medita piercing qui e là, giocando con orecchini di varia foggia. Riflette su Septum, Nostril e Bridge, sognando tatuaggi.
Per tua figlia c’è ancora tempo, andiamo per ordine…cominciamo coi buchi nelle orecchie.
Lei emozionata per questa “presa di coraggio”, tu interessata a questa sua richiesta, iniziate a raccogliere informazioni su un posto sicuro ed affidabile.
L’appuntamento in farmacia lo prende il papà ed avete la certezza che il Medioevo è definitivamente finito.
Lei inizia un percorso a metà strada tra emozione e paura che, nei giorni precedenti al compleanno, impongono un veto caustico da parte di tutti i membri della famiglia.
Osserva con attenzione i tuoi orecchini e si documenta con domande approfondite su “storia e genesi” della foratura delle orecchie.
Assecondi ma non troppo, dando meno peso del richiesto a questa curiosità semi-morbosa che tende al panico.
Il pomeriggio del fatidico giorno, la vai a prendere a scuola che ha il sorriso stampato in faccia… fisso, stile-paresi: “Sei pronta?” “SI!” risponde. Sorridi sorniona e partite alla volta della farmacia.
La dottoressa che vi accoglie è giovane e carina, anche lei ha le orecchie abbondantemente sforacchiate e vi accompagna in una stanza sterile molto ben attrezzata.
Vi fa accomodare e vi informa accuratamente su metodo e modalità di trattamento dei buchi onde evitare infezioni e fastidi.
Tua figlia ascolta attentamente, seduta sull’orlo della sedia e non sei certa che stia meditando di scappar via.
La dottoressa inizia a montare la “pistola” per procedere al buco dopo aver domandato ripetutamente “Siamo pronte, siamo pronte?!” non prima di aver invitato la ragazzina a scegliere gli orecchini per l’esordio.
Naturalmente tua figlia sceglie quelli che mai avresti immaginato adatti a lei, custoditi in fondo allo scaffale.
La dottoressa si sdraia a terra per recuperarli. “Non si preoccupi, è sempre così!” vi rasserena un po’ spettinata.
E’ il momento del segno con la penna: sul lobo si traccia un puntino che aiuterà a centrare meglio il buco.
La dottoressa ne traccia almeno cinque, cancellandoli e riscrivendoli, perché non soddisfatta, e fa controllare anche te. A me sembrano tutti uguali.
Alla fine si opta per l’ultimo fatto “che va benissimo“!
Tua figlia è seduta, la dottoressa si avvicina per inforcare l’orecchio con la “pistola” ed inizia il balletto.
“Non muoverti cara, o ti faccio male” dice la dottoressa ma tua figlia, impietrita sulla sedia, non accenna a battere nemmeno le ciglia. “Ferma cara, ferma o sbaglio la foratura” insiste.
La ragazzina inizia a preoccuparsi sul serio e ti guarda interdetta mentre con sorriso plastico rispondo per lei alla dottoressa: “Proceda pure, è pronta!”
Quella indugia impugnando la “pistola” con due mani, come nell’arresto del peggior latitante e tu capisci che adesso tua figlia ha davvero paura. L’attesa è durata troppo!

Con voce suadente ripeti: “E’ pronta!”. Chiudiamo gli occhi in due e qualcosa succede, perché ora tua figlia ha uno splendido brillantino nero infilzato nel lobo dell’orecchio!
“Pensavo facesse più male!” Esclama… e tirate tutti un sospiro di sollievo.
Non si fa in tempo a montare in macchina che ha già chiesto se per Natale potrà mettere il terzo orecchino.
La febbre da orecchini sale, ed ha già convinto il fratello decenne a farseli regalare per il suo compleanno così, “per cambiare look“.
Buchi nelle orecchie, piercing e dintorni possono essere motivo di condivisione con i vostri figli da vivere mano nella mano per sperimentare, superando le paure, aggregando generazioni diverse.
Se poi vi chiederanno di lasciarvi coinvolgere in prima persona, perché no?!

Se avete l’addome piatto di un’adolescente potrete permettervi anche un piercing all’ombelico!

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