In un’epoca in cui i giovani sono nativi digitali a tutti gli effetti, un nutrito gruppo di studenti medi e universitari ha dato vita ad un giornale cartaceo che si propone di far “respirare” la città di Roma: è nato Scomodo, mensile indipendente di attualità e cultura.
Si tratta di una rivista interamente gestita da studenti, un centinaio per il momento, ma continuano ad aggiungersene di nuovi. Il progetto si è concretizzato a settembre 2016, come conclusione di un’assemblea molto partecipata durata due giorni.
Il senso della rivista mensile la racconta a b-hop Federico, uno dei responsabili della comunicazione di Scomodo: “l’idea nasce da un gruppo di ragazzi dei licei romani con la volontà di creare un’alternativa all’informazione digitale, troppo veloce e spesso svuotata di contenuti a vantaggio dell’apparenza”. La risposta al continuo flusso di notizie viene ritrovato nell’informazione lenta, ovvero una narrazione delle cose in maniera approfondita e su un formato generalmente considerato in crisi: il cartaceo.
Chiunque abbia avuto modo di sfogliare Scomodo, può rendersi conto che non basta un’occhiata veloce ai titoli per carpire il senso dell’elaborato. Gli articoli sono lunghi e strutturati e necessitano di tempo per lettura e riflessione.
Questa è una scelta redazionale coraggiosa e in controtendenza, determinata da una precisa volontà di combattere la superficialità nell’informazione. Federico la descrive così: “Sugli smart phone leggiamo centinaia di titoli al giorno senza poi informarci veramente. Scorri il dito distrattamente fermandoti solo sull’immagine o sul titolo attraente. Noi abbiamo voluto fare una cosa completamente diversa”.
Scomodo è (l’ennesima) dimostrazione di come i giovani abbiano voglia di esprimersi ed essere protagonisti nelle scelte sulla propria vita. E, nonostante la giovane età, le idee sembrano già chiare: “Con lo spirito critico si combatte l’ignoranza” ci tiene a precisare Federico.
In effetti, già dalla copertina si percepisce la volontà di lanciare un segnale forte e chiaro. Sempre attenti ad accomunare informazione e cultura, la prima di copertina viene di volta in volta disegnata e interpretata da fumettisti contemporanei di prim’ordine e, a loro modo, scomodi. Zerocalcare, Vauro, Solo, Altan e Luca Ralli sono fra questi. E, come se non bastasse, la quarta di copertina si arricchisce delle poesie dei Poeti der Trullo, collettivo romano fondatore del Metroromanticismo.
La tiratura, che si aggira intorno alle 7.500 copie mensili, viene completamente autofinanziata attraverso iniziative chiamate “Notti Scomode”. Anche la scelta della location non è mai neutra. Gli eventi si svolgono, infatti, nei licei o in edifici abbandonati che vengono di volta in volta ripuliti e riqualificati. (guarda i video sulla pagina Facebook di Scomodo)
La partecipazione di migliaia di ragazzi agli eventi dimostra la loro buona riuscita, così descritta da Federico: “durante le iniziative uniamo diversi aspetti del lavoro di Scomodo, che va ben oltre il solo giornale. Abbiamo collaborato con sound e gruppi musicali, ma anche con Light Artist ed Espositori. L’idea è di offrire un’alternativa all’aridità culturale che si respira in città”.
L’esigenza di confronto, sempre rivolta al preciso obiettivo di responsabilizzare chi partecipa attivamente al progetto ma anche il semplice lettore del mensile, ha spinto i ragazzi ad organizzare una conferenza sul tema della speculazione edilizia nella capitale. Intitolata “Roma Respira”, è la dimostrazione di come non si possa relegare al livello di vertenze studentesche il lavoro di Scomodo.
C’è, al contrario, un ragionamento complessivo di tutti gli aspetti riguardanti la vita di questi ragazzi: dalla socialità e aggregazione, si passa all’esigenza di un’informazione corretta ed approfondita, fino ad arrivare alla promozione di iniziative culturali e arricchenti per la collettività.
Riguardo i risultati in termini di visibilità ottenuti finora, Federico risponde: “abbiamo già ricevuto le attenzioni di giornali importanti che ci hanno dedicato interviste. Ma soprattutto sul web andiamo forte”. Il profilo Facebook di Scomodo conta infatti 10mila follower con oltre 45mila interazioni a settimana. Mentre il profilo Instagram registra 3mila follower.
Il dato è in costante aumento nonostante la peculiarità di non pubblicare alcun articolo sui social: “Non pubblichiamo mai nulla on line, coerentemente con il percorso di valorizzazione del cartaceo. Forse siamo gli unici a viverla così radicalmente. Pubblichiamo solo le anteprime degli articoli oppure i video e le note sugli eventi. Ma i contenuti veri di cui parliamo li trovi solo sul giornale”.
Insomma la ciurma di Scomodo sembra navigare a vele spiegate e la distribuzione, che al momento conta circa 70 “Punti Scomodi” nella città di Roma, si è già allargata a Torino, Bologna, Milano e Napoli.