Un parco giochi abbandonato a Roma da oltre due anni è stato riqualificato grazie ai proventi del Beernocchi Beer Festival. Il 18 dicembre 2016 c’è stata infatti l’inaugurazione del Gioca e Difendi, una “riacquisizione popolare” nel quartiere popolare Casal Bernocchi.
Un quartiere fondato nel 1961 dalla ex INA-CASA sui terreni della contessa Bernocchi. Il Gioca e Difendi sorge esattamente al centro di questo quadrante di città, quasi un’entità a sé a livello urbanistico e sociale all’interno del X municipio romano.
Brian, attivista dell’Associazione culturale Collettivo La Talpa, racconta a b-hop la (ri)nascita di questo parco giochi: “in origine era un campo da calcetto nel quale ogni anno si svolgeva un torneo chiamato proprio Gioca e Difendi. Venivano squadre da tutti i quartieri vicini. Abbiamo deciso di mantenere il nome e dare continuità alla memoria storica”.
Il collettivo una realtà associativa nata nel 2011 e impegnata in varie attività socio-culturali, tra cui il book-crossing e vari contest artistici. Essendo diventati un punto di riferimento nel quartiere, gli attivisti sono stati avvicinati dai genitori delle scuole elementari e medie con la proposta di riqualificare l’adiacente area ludico-sportiva.
Il parco versava infatti in uno stato di completo abbandono da quando l’intero municipio è stato commissariato per mafia: “tra promesse elettorali non mantenute e lo stop ai lavori di bonifica dall’amianto della ex-bocciofila, con la quale il parco condivide l’entrata, Bernocchi è stata privata di uno spazio così importante” spiega Brian.
A questo bisogna aggiungere che il bando Punto Verde Qualità per l’assegnazione dell’altra area verde del quartiere, è andato deserto. Il paradosso per i residenti era avere teoricamente a disposizione ben due parchi, resi però inagibili della mancata manutenzione e dalla conseguente incuria.
Stanchi di questa situazione, “le Talpe”, insieme alla Onlus Casal Bernocchi e alcuni residenti, hanno deciso di rimboccarsi le maniche.
I proventi del Beernocchi Festival, festa della birra artigianale e della musica indipendente organizzato dal 1° al 4 giugno dal Collettivo La Talpa e giunto ormai alla quarta edizione, sono stati destinati proprio al Gioca e Difendi: “Dopo anni in cui sembrava non esserci una soluzione abbiamo deciso di investire di tasca nostra per restituire il parco alla collettività”.
Ma il denaro non basta e, per circa tre mesi, ogni fine settimana e in qualche pomeriggio infrasettimanale i ragazzi si sono recati sul posto lavorando insieme per rimettere in sicurezza l’area: “Non solo abbiamo fatto ciò che avrebbe dovuto fare il Comune – insiste Brian – ma abbiamo riconsegnato un parco migliore di com’era, aggiungendo anche un’area attrezzata per i bambini”.
Ad oggi, infatti, il Gioca e Difendi si divide in due parti. La prima, per i più piccoli, attrezzata con altalene, strutture da gioco in legno e una pavimentazione anti trauma. La seconda è una zona per giocare a pallone con due porte e le reti contenitive.
In una soleggiata giornata di metà dicembre c’è stata l’inaugurazione del nuovo Gioca e Difendi, che Brian descrive così: “E’ stata una festa molto partecipata e, da quel giorno, il parco è sempre pieno di bambini. Anzi, abbiamo forse il problema opposto visto che l’area non è poi così grande per gli oltre cento bambini che escono dalle vicine scuole e vogliono rimanere a giocare qui”.
Oltre alla evidente riuscita del progetto, certificata dalla partecipazione quotidiana, un altro aspetto interessante è la gestione del parco: “Essendo un piccolo quartiere, si sono attivate dinamiche di solidarietà spontanea da parte degli abitanti che hanno cominciato a darci una mano nella manutenzione giornaliera e nell’apertura e chiusura”.
Brian definisce quanto fatto una “riacquisizione popolare poiché è stata recuperata dal basso un’area che versava in uno stato di completo abbandono mantenendo, inoltre, la destinazione d’uso originaria: il parco giochi”. Il significato intrinseco dell’azione posta in essere è partecipare alla costruzione di un quartiere nel quale vivere meglio tutti.
Il modello virtuoso del Gioca e Difendi è facilmente riproducibile e potrebbe essere preso in considerazione laddove, a causa delle difficoltà economiche e gestionali di Comune o Municipi, non si riescano ad amministrare le aree verdi già presenti.
“Speriamo di poter fare un’area ludica, allargandoci anche sul terreno della ex-bocciofila – conclude Brian -. Magari anche per i ragazzi più grandi con un play ground di basket, un’area di pattinaggio o qualcosa del genere. L’obiettivo è recuperare un altro pezzo del quartiere dall’abbandono”.