di Kenji Albani – La Fondazione Mission Bambini promuove “Scintilla”, una rete di centri educativi per bambini che vivono in contesti di povertà educativa e fragilità sociale a Bari, Catania, Napoli e Sesto San Giovanni.
L’11 aprile 2022 la Fondazione Mission Bambini ha dato avvio all’iniziativa destinata a duecento bambini della fascia che va dai zero ai sei anni e che vivono in famiglie che soffrono di povertà educativa o hanno difficoltà economiche.
Il progetto “Scintilla” si concretizza nell’apertura di una rete di scuole per l’infanzia che si chiamano “Stelle”.
In questi centri i bambini vengono educati e curati con tariffe agevolate se non, in casi particolari, gratis. I bambini vi potranno trovare laboratori manuali ed espressivi, percorsi esperienziali e giochi che li possano educare. Ciascun centro avrà la sua flessibilità in base a dove opera con l’idea di venire incontro alle esigenze delle famiglie.
“Come una stella, ogni bambino brilla di luce propria perché ha in sé una potenzialità che va curata e sviluppata: per questo nasce ‘Scintilla’, una rete di nidi e scuole dell’infanzia che, proprio in contesti caratterizzati da forte povertà educativa ed economica, unendosi danno vita a una costellazione di aiuti che illumina il futuro dei bambini, sostenendo e coinvolgendo le famiglie e creando un sistema di supporto nella comunità in cui vivono”, ha spiegato Sara Modena, direttore generale dell’associazione.

Viste le difficoltà economiche dovute alla crisi energetica e alla pandemia, ciascuna “Stella” istituirà un fondo per sostenere le famiglie che vivono un disagio finanziario; inoltre sarà richiesto ai genitori di partecipare a dei percorsi psico-pedagogici di supporto alla genitorialità.
Quel che si vuole ottenere è che sia rafforzato il ruolo educativo dei nuclei famigliari in modo che siano parte integrante delle comunità in cui la fondazione opera. Per esempio, saranno forniti buoni spesa e prodotti di prima necessità o sarà dato sostegno economico per le cure mediche.
Se le famiglie si impegnano, la cosa non è univoca perché anche il personale delle “Stelle” è all’avanguardia. Gli educatori sono sempre in formazione seguendo percorsi psico-pedagogici e sono invitati a utilizzare una piattaforma online con contenuti multimediali, dispense e ricerche. Senza contare che sarà attivo un sistema di monitoraggio comune in cui le équipe delle “Stelle” e gli esperti della Mission Bambini saranno sempre in confronto.
C’è pure la figura del manager di sostenibilità, il cui compito consisterà nel migliorare la sostenibilità economica e differenziare le fonti di finanziamento. Dopo c’è anche un operatore di prossimità e accoglienza che dovrà creare la comunità educante e la rete territoriale di enti e servizi che si prenderanno cura delle singole famiglie.
Infine, la Mission Bambini ha incominciato a collaborare con il Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il Centro di Ricerca è incaricato di studiare le linee pedagogiche da applicare in tutte le “Stelle”.
Il contesto italiano per quanto riguarda la povertà delle famiglie con minori in Italia è desolante. Nel centro-nord il 32% dei minori fra zero e i tre anni può accedere ai servizi per l’infanzia dove il Consiglio europeo afferma che in ogni singolo Paese UE debba essere al 33%; invece nel Mezzogiorno la percentuale è più bassa: 13,5% quando a poterlo offrire è poco meno della metà dei comuni.

La storia di Mission Bambini: la fondazione ha visto i suoi natali nel 2000 grazie a Goffredo Modena. L’idea dell’imprenditore e ingegnere è stata quella di sostenere l’infanzia in difficoltà nel nostro Paese e in quelli più poveri “perché i bambini sono il futuro del mondo”.
La fondazione, dalla sua creazione a oggi, ha aiutato 1,4 milioni di bambini grazie a più di 1.900 progetti in 75 paesi del mondo. Gli ambiti di intervento sono l’ambito Educazione e l’ambito Salute. Per il futuro, Mission Bambini vuole intensificare l’impegno in Italia dando maggior enfasi al primo ambito.
Le “Stelle” sono a Bari, quartiere Libertà, Hub Educativo Nest di APS Mama Happy; Catania, quartiere Librino, Spazio Gioco dell’associazione Talitha Kum; Napoli, Centro Infanzia Pizzicalaluna di Solidee cooperativa sociale ETS; Sesto San Giovanni, città metropolitana di Milano, La Porta Magica de La Grande Casa scs.