Dai tempi degli antichi romani la fortuna del popolo sabino è l’olio, anche detto “l’oro verde”. Il clima, le colline e la modernizzazione della raccolta delle olive fanno si che il territorio della Sabina, nel Lazio, sia uno dei maggiori produttori di olio alla pari con Spagna e Grecia. E per il futuro, nonostante la crisi e la scarsa disponibilità dei raccolti, i produttori puntano anche alla vendita on line.
“Anche la Toscana e l’Umbria ci danno una buona mano nel produrre un prodotto di buona qualità”: a parlare a b-hop è Giuseppe Giuliani Sabuzi, già presidente della Coldiretti locale fino al 2000 e imprenditore agricolo che da tre generazioni produce olio.
“Forse non si sa – spiega Sabuzi – ma la regina d’Inghilterra è la più grande produttrice d’olio, perché possiede grossi appezzamenti di terreno in Toscana. La nostra fortuna è nel fatto che le grandi aziende investono nel nostro territorio, perchè credono nei nostri metodi di produzione, che a poco a poco grazie all’avvento della tecnologia ci hanno consentito di ottenere un prodotto buono di alta qualità”.
“Ci tengo a precisare – prosegue – che dietro ad una buona qualità molto spesso ci sono grandi battaglie da fare, soprattutto in Europa: troppe volte pur di commercializzare un prodotto a costi abbordabili si cerca di tralasciare la purezza del prodotto, facendo miscele improbabili come chi produce il vino con le cartine”.
Oggi riguardo alla produzione si sono fatti grandi passi avanti. Ma c’è stato un momento in cui si è temuto di perdere tutto?
“La nevicata del 1956 è stata emblematica in questo senso……Lo spettacolo che si prospettava non era confortante: cataste di legna sparse dappertutto,uliveti in completo disfacimento. Io ero piccolo ma vedevo mio padre seriamente preoccupato, tutti temevano per le sorti dell’azienda, poi grazie all’ingegno e allo studio di grandi professori che si occuparono del caso, si riuscì a risollevare la situazione, tagliando le piante a ciocco. Così poco a poco sono rifiorite e tutti furono più motivati a produrre ancora di più.”
E il futuro come lo vede?
“La crisi non facilita il nostro costante impegno nel far emergere questo prodotto. Cercheremo di promuovere anche la vendita on line, per poter dare una speranza ai giovani della nostra terra e far capire loro cosa c’è di buono”.
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