di Agnese Malatesta – Il suo nome “Awen” viene dalla parola gallese che indica “soffio”, quella brezza dell’ ispirazione poetica che invita a trovare o riscoprire la connessione con Madre Terra e i suoi elementi. “Awen Tree House” è una casetta di legno, rialzata da terra circa sette metri, e collocata su un albero: qui si può dormire avvolti nella natura.
Venti mq di pura accoglienza all’interno di un boschetto di lecci, al confine tra Umbria e Toscana, a due chilometri da Castiglion del Lago e dal Parco del Lago Trasimeno.

L’idea di questa casetta sull’albero prende spunto da un simbolico e significativo legame d’amore, quella fra una figlia (Fiammetta, che la gestisce insieme al marito Gianni) e suo padre.
“Mio padre, Alessandro Cotti, era architetto all’Università di Roma La Sapienza, si occupava, fra l’altro, di architettura sostenibile con l’università di Quito, in Ecuador, per le isole Galapagos. Da piccola – racconta Fiammetta a B-Hop magazine – mi mostrava
quanta architettura, bellezza e poesia ci fosse in natura, mi ha insegnata a rispettarla e tutelarla perché è la nostra casa.
Questo mi ha portata a diventare anche Guardia Giurata ittico/venatoria del WWF, per dare il mio contributo pratico sulla Terra nella tutela ambientale”.

La natura ha fatto da sempre parte della vita di Fiammetta avvicinandola, quindi, sulla base dell’insegnamento di papà Alessandro, “anche all’idea di coniugare la bioarchitettura con l’ospitalità turistica per offrire non solo un alloggio ma far vivere agli ospiti anche un’esperienza tutta al naturale che potesse trasmettere un messaggio green, ispirando anche loro stessi”.
Da cui la casetta e il nome “Awen”: “amo il lato poetico di Awen con il suo valore aggiunto rappresentato dagli alberi. L’albero – continua Fiammetta – è un’immagine di forza, le sue radici sono ben salde al terreno, il suo tronco conserva tutti gli anni vissuti e la sua chioma è un saluto al cielo.
Gli alberi sono la vita, ospitano animali, producono ossigeno. Dormire tra gli alberi quindi è come dormire avvolti in un abbraccio di vita”.
Un abbraccio che gli ospiti della camera sull’albero accolgono con lo spirito vitale che luoghi così sollecitano.

La Tree House – la prima in Umbria – è stata costruita secondo i criteri della bioedilizia; è interamente in legno e l’isolamento termico/acustico è in fibra di canapa. Si compone di una camera matrimoniale, un bagno e una terrazza punto di osservazione della natura tutta intorno, compreso un laghetto sottostante all’interno del parco; da questo punto si può vedere anche il passaggio di animali selvatici come barbagianni e assioli, che girano indisturbati.

Attiva da maggio 2020, per la progettazione e la realizzazione della casetta ci sono voluti due anni e poi l’arrivo della pandemia ha allungato i tempi per poterne godere.
Ora è lì pronta ad accogliere ed abbracciare.