di Mariele Scifo – A chi non è capitato, al momento di buttare via qualche rifiuto, di chiedersi. “E questo ora, dove lo butto?!”. Ebbene a fugare ogni dubbio ci pensa Junker app, l’applicazione volta a semplificare e favorire una corretta differenziazione dei rifiuti, ovunque ci si trovi, agevolandone di conseguenza, lo smaltimento.
L’applicazione è stata ideata dalla Giunko Srl, società italiana che si occupa di soluzioni basate sul cloud rivolte al settore cleantech (tecnologie pulite), grazie all’idea e alle competenze di un team di tre giovani ingegneri dell’Università di Bologna: Benedetta De Santis, Giacomo Farneti, Todor Petkov.

La Junker app, disponibile gratuitamente, permette agli utenti di sapere come va smaltito un determinato rifiuto, semplicemente attraverso l’invio del codice a barre oppure di una fotografia.
Grazie al servizio di geo localizzazione, Junker fornisce all’utente informazioni in tempo reale sulla composizione del prodotto e sulle sue modalità di smaltimento, in base al Comune in cui ci si trova.
Offre informazioni sui centri di conferimento, raccolte speciali e tutte le iniziative in vigore nel territorio di riferimento.
Per fare ciò si è reso necessario un lungo lavoro di catalogazione e registrazione dei vari prodotti e delle loro componenti, e creato un database dove finora ne sono stati censiti circa 1 milione e 800 mila.
Inoltre, se non si trovano informazioni relative ad un determinato rifiuto, l’utente può fare una segnalazione sull’app, inviando una foto; il sistema anche in questo caso, risponde in tempo reale e provvede a registrare la segnalazione.
“In questo modo viene stimolata la collaborazione dei cittadini, fondamentale per la realizzazione di un database completo e esaustivo”, spiega a B-Hop magazine Noemi De Santis, responsabile della Comunicazione Junker app: “grazie a Junker, lavoriamo per promuovere la sostenibilità. Abbiamo creato un modello basato solo su informazioni convalidate dai Consorzi dei materiali, replicabile in tutti i
territori e soprattutto fruibile da tutti i cittadini. I vantaggi per la comunità sono non solo ambientali, ma anche economici. Una crescita della raccolta differenziata determina, difatti, una riduzione dei costi di gestione dei rifiuti, a partire dall’evitato smaltimento in discarica, e un conseguente aumento dei corrispettivi riconosciuti al Comune dai Consorzi delle materie”.
Junker quindi non è solo un’app ma si propone anche come piattaforma di connessione tra privato e pubblico, cittadini ed enti comunali.
Da Nord a Sud, sono 1200 i comuni che hanno aderito al network e si sono abbonati a Junker. E che grazie ai servizi offerti, riescono ad avere un contatto diretto con i propri utenti, individuando le aree di criticità su cui intervenire o eventuali disservizi (attraverso le segnalazioni) e valutando il grado di soddisfazione o meno dei cittadini.
Ancora, vengono favorite pratiche di riciclo creativo e sharing, attraverso, ad esempio, la pubblicazione di annunci gratuiti di oggetti riutilizzabili.

A partire da gennaio 2022 inoltre, sono disponibili su Junker anche informazioni e consigli su come smaltire tessuti e accessori.
Junker app è gratuita, anonima perché non raccoglie dati personali, disponibile in 10 lingue e fruibile anche da non vedenti e ipovedenti.
Ed è stata una delle finaliste italiane del Torneo dell’innovazione sociale della BEI, istituto che sostiene e premia gli imprenditori europei che si impegnano nello sviluppo di progetti ad impatto etico, sociale o ambientale. (In bocca al lupo!)