di Agnese Malatesta – In una giara sono contenute le proposte dei giovani per un’economia più inclusiva ed umana. Bigliettini top secret, veri e propri impegni per il futuro, che sono conservati in un decorato vaso di coccio collocato nel Roseto di San Francesco d’Assisi a cui si accede dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi, a fianco della suggestiva Porziuncola.
Una densità di simboli e significati, quindi, in questa iniziativa che, sostenuta da sensibilità spirituale, evoca ed auspica una cambiamento e giustizia sociale.
Il tutto giunge al termine della tre giorni “The Economy of Francesco” (EoF), la manifestazione internazionale che si è svolta nei giorni scorsi ad Assisi, dedicata a ripensare l’economia in una versione più sostenibile.
Mille i giovani, provenienti da cento paesi, che sono giunti nella cittadina umbra per condividere un lavoro a cui hanno lavorato negli ultimi anni e che sabato scorso, 24 settembre, ha avuto in presenza l’imprimatur di Papa Francesco.

L’obiettivo a cui guardare è un “pianeta migliore” dove le strategie devono essere orientate al rispetto per l’ambiente, per la vita e per la pace. A questi giovani, il Papa ha lanciato un appello affinché diventino protagonisti di un’inversione di rotta, di un impegno di cambiamento, nelle politiche economiche.
La meta è giungere ad
“un’economia amica della terra e un’economia di pace”.
Ai decori della giara – di colori celeste, quello del cielo, e verde, che richiama abbondanza e positività – hanno pensato i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Serafico di Assisi che si occupa delle attività riabilitative e psicoeducative di bambini e giovani adulti con disabilità.
E anche il luogo dove ora sono accolti – perché possano germogliare e a loro volta procreare – questi “impegni” non è casuale. Secondo i racconti, il Roseto è il luogo dove Francesco d’Assisi si rotolò tra i rovi per sfuggire alla tentazione del diavolo. I rovi per non ferire il Santo si trasformarono in rose senza spine, da qui il nome di questo luogo e l’origine della Rosa Canina Assisiensis, tutt’ora presente nel cortile delle rose.
Insomma, un luogo di sfide. Allora come oggi. Benaugurante.