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Home Buenvivir

Impariamo dalla Germania: il “Lindentaler”, la moneta sociale e solidale

di Eleonora Sole Mollicone
9 Giugno 2015
in Buenvivir
Tempo di Lettura: 4 mins read
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da Berlino – Una moneta sociale e virtuale che sostituisce il denaro e crea scambi e solidarietà tra chi la usa. E’ il Lindentaler, un progetto autogestito e solidale nato a Lipsia, sulla base di un reddito sociale incondizionato non-commerciale. Fa parte della rete delle “transition town e “solidarisch Handeln” (azione solidale) per lo sviluppo di circuiti regionali in una società post-crescita.

L’obiettivo del progetto è di offrire a tutti gli interessati una moneta sociale (Lindentaler), senza debito, che faciliti un networking e scambi sociali tra persone che ancora non si conoscono personalmente. A lungo termine sviluppa un sostentamento di base indipendente, attraverso il quale favorire la partecipazione attiva alle decisioni della comunità, l’alloggio, il “food sharing”, la cultura, l’istruzione e i servizi necessari alla vita quotidiana.

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L’organizzazione della comunità avviene soprattutto attraverso il web. L’iscrizione avviene infatti tramite il sito internet del progetto Lindentaler. Una volta creato l’account, vengono accreditate le prime monete virtuali, in modo da poter usufruire di un qualsiasi servizio offerto da altri membri della comunità. Per far sì che quest’ultima funzioni, ogni iscritto dovrà a sua volta mettere a disposizione le proprie capacità professionali, artistiche o condividere oggetti o spazi di proprietà, ricevendo in questo modo sempre più Lindentaler. Ogni mese avviene l’incontro tra tutti gli iscritti, nel quale vengono proposte idee per lo sviluppo ulteriore del progetto e pianificati eventi. Così vengono costruite man mano le basi di un lavoro collettivo, al fine di rendere possibile uno stile di vita al di fuori dell’attuale logica del sistema monetario e dell’euro. b-hop ne ha parlato con Rainer Kühn, coordinatore del progetto.

Cosa si intende per “moneta sociale”?

“A chiunque è concesso di beneficiare di questo servizio, non esistono quote d’iscrizione. Ognuno riceve un reddito di base incondizionato in Lindentaler. Quest’ultimo è un mezzo di credito virtuale per prodotti e prestazione di servizi offerti da ogni partecipante e non ha debiti. Anche le persone che non prestano o che non possono prestare servizi all’interno della comunità, usufruiscono dei benefici”.

In che modo le persone avranno accesso a questo mezzo di scambio?

“Ogni iscritto riceve i primi 50 Lindentaler all’accoglienza e ogni mese può chiederne altri 50 attraverso il servizio offerto dal nostro sito web. Chi ha bisogno di più moneta, deve fornire un servizio per gli altri. È importante che una persona abbia un accesso ad internet, poiché è dal portale del sito che è possibile regolare la propria offerta e domanda, o rispondere a quelle di altri membri”.

Quali ostacoli avete incontrato nella realizzazione del progetto?

“Prima di tutto lo scetticismo iniziale sull’idea di un reddito di base generale, indipendente dallo Stato. C’è da dire inoltre che l’idea dei Lindentaler può funzionare a lungo periodo solo se i membri sono attivi”.

 Siete in contatto con altri progetti analoghi in Germania e nel mondo?

“Si, in tutto il mondo ci sono molti progetti di questo tipo, con valute sociali complementari e regionali. Siamo tutti accomunati dallo stesso interesse”.

Perché pensate possa essere una soluzione a lungo termine per contrastare la crisi economica ed ecologica?

“I Lindentaler potrebbero essere una soluzione in quanto crediamo che gli effetti dell’attuale sistema monetario conducano sempre più verso l’esigenza di realizzare nuove forme di condivisione sociale e solidale senza l’uso del denaro. Qui avviene esattamente questo. Le persone si aiutano a vicenda, si incontrano trascorrendo tempo insieme, consumano meno. Qui è importante che ognuno prenda parte alla vita sociale, che si impegni di più in progetti sociali ed ambientali e che faccia cose per lui interessanti e divertenti”.

 

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Eleonora Sole Mollicone

Eleonora Sole Mollicone

Laureata in storia presso la Humboldt Universität zu Berlin. I B-hop perché... si vive meglio cercando di migliorarsi sempre e verso il cambiamento possibile, relazioni e stili di vita più liberi, umani, senza ombre.

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