Volete che le nostre tavole vengano inondate di carni importate dagli Stati Uniti che contengono ormoni dannosi per la salute, prodotte con standard di sicurezza alimentari molto bassi? Volete che il prezzo del nostro latte venga abbattuto dall’ingresso di quello Usa o che i nostri prodotti DOC o DOP possano esserne danneggiati? Volete che i nostri agricoltori, soprattutto i piccoli, che già faticano non poco a guadagnare dalle loro attività o a difendere la qualità del cibo, scompaiano definitivamente? Se avete risposto “no” a tutte queste domande, allora forse anche voi siete contrari all’accordo commerciale TTIP: una sigla difficile da pronunciare e ostica da comprendere ma saperne di più vuol dire capire il futuro che ci si prepara, a nostre spese: se la fase di negoziazione tra l’UE e gli Stati Uniti andasse a buon fine, secondo gli esperti potrebbe portare al disastro l’agricoltura europea.
Degli effetti catastrofici dell’accordo (leggi anche l’articolo già pubblicato su b-hop) parla il nuovo rapporto “Contadini europei in svendita – I rischi del Ttip per l’agricoltura europea” redatto da Friends of the Earth Europe e pubblicato in Italia in collaborazione con l’associazione Fairwatch.
Il rapporto analizza tutti gli studi più recenti di impatto economico del Trattato di partenariato transatlantico TTIP sul settore agroalimentare europeo, e rivela come l’accordo possa rappresentare una vera e propria minaccia.
Il TTIP aumenterà le importazioni dagli Stati Uniti, con un vantaggio per le grandi imprese Usa fino a 4 miliardi di euro, mentre avrà pochi benefici e per pochissimi grandi produttori europei, la maggior parte del settore industriale.
Lo studio, lanciato il 28 aprile, mostra come mentre il contributo dell’agricoltura al Pil europeo potrebbe diminuire dello 0,8%, con conseguente perdita di posti di lavoro, quello statunitense aumenterebbe dell’1,9%.
“Si prevede, infatti, che il TTIP porterà molti agricoltori in tutta l’UE a confrontarsi con una maggiore concorrenza e prezzi più bassi da parte dei competitor Usa – spiega la coordinatrice del rapporto per l’Italia Monica Di Sisto di Fairwatch, tra i portavoce della Campagna Stop TTIP in Italia – minacciando le aziende agricole di tutta Europa, oltre ad avere un impatto negativo sulle aree rurali e sugli interessi dei consumatori”.
Per questo la Campagna Stop TTIP Italia sarà in piazza a Roma il 7 Maggio a partire dalle 14.00 (Concentramento Piazza della Repubblica) con una forte rappresentanza di associazioni di produttori, dei lavoratori dei settori potenzialmente colpiti, e di consumatori, e organizzerà in città un “Free TTIP Market” dove sarà possibile assaggiare e acquistare il buon cibo tipico del nostro Paese, e parlare con i produttori dei rischi del TTIP
“La nostra preoccupazione concreta – spiega Mute Schimpf, responsabile delle ricerche sull’agrifood di Friends of the Earth Europe – è che l’agricoltura europea, nelle dinamiche negoziali, venga sacrificata per chiudere l’ accordo TTIP a tutti i costi. Il rapporto rivela anche che le lobby agroindustriali, sia negli Stati Uniti sia in Europa, stanno spingendo per un maggiore accesso ai rispettivi mercati agricoli”.
Gli Stati Uniti, in particolare, mirano ad abbattere gli standard di sicurezza alimentari e di benessere degli animali in genere superiori in Europa.
“Tuttavia – precisa Schimpf -, anche se si mantenessero gli standard in vigore nell’UE, l’aumento delle importazioni dagli Stati Uniti inonderà i mercati europei, garantendo enormi opportunità di esportazione e di profitti per le aziende alimentari e gli allevamenti Usa a scapito di quelli europei, e facendo diventare per questi ultimi assolutamente antieconomico rispettare le regole in vigore”.
Tra i danni previsti (qui la sintesi del rapporto):
– le importazioni di carne bovina statunitense varranno fino a 3,20 miliardi di dollari. Gli allevamenti di manzo europei che producono carne di alta qualità sono particolarmente a rischio.
– si prevede che aumentino le esportazioni Usa di latte fino a 5,4 miliardi di dollari in più, mentre quelle europee al massimo di 3,7 miliardi di dollari: per i produttori europei si verificherà una ulteriore caduta dei prezzi interni.
– l’accordo vuole far entrare sul mercato europeo pollame statunitense con bassi standard di sicurezza alimentare.
– tra il 60 e l’80% della carne di maiale Usa contiene ractopamina, un ormone vietato in Europa perchè danneggia il sistema endocrino umano. Le lobby Usa stanno premendo per l’eliminazione degli standard di sicurezza europea e per la completa eliminazione delle tariffe.
Tutti rischi che potrebbero essere evitati con una sana pressione dell’opinione pubblica.
Per non lasciare il nostro futuro solo nelle mani di chi decide per noi.