(di Margherita Vetrano) – Le feste di Natale sono già iniziate e, prima o poi, la domanda “…e a Capodanno che fai?” arriva. E’ quel tipo di domanda che seleziona le persone. Cioè viene formulata a seconda di come sono le persone. Mi spiego meglio:
– l’ansioso, inizia a fare i suoi sondaggi già a fine novembre, per esser certo di non ridursi all’ultimo momento;
– il timido non chiede, per paura di essere indiscreto e quando è anche un po’ pauroso, teme la domanda perché sa che dovrà dare una risposta, così ci gira intorno e se può evita il discorso per temere di doversi impegnare;
– il coraggioso non aspetta che gli venga posta la domanda ma è il primo a farla e se può si lancia in un: “Allora tutti da noi!” anche se l’appartamento è di soli 50 mq ed ha dimenticato di avvisare la moglie;
– l’invidioso chiede per primo, per esser certo di fare la cosa più originale di tutti;
– l’altruista prepara tutto il cenone da solo ed invita tutto il condominio per timore di dimenticare qualcuno;
– l’egoista aspetta di essere invitato e se può, si presenta a mani vuote, nascondendosi dietro un: ”Ho lavorato fino a poco fa”!
Qualunque sia il vostro profilo, siamo di fronte ad un classico che non muore mai,
alla domanda più temuta ma anche più desiderata dell’anno.
Perché, che siate mondani o meno, non ricevere nemmeno una proposta lascia quella sensazione da Cenerentola che pesa un po’.
Una volta ricevuto l’invito, ognuno è libero di accettare o meno e farlo secondo le proprie inclinazioni:
- non vi imbarcate in una serata ultra chic se siete tipi “alla mano”, rischiereste di sentirvi a disagio per tutta la serata;
- niente festeggiamenti in alta montagna se detestate il freddo e non sciate, peggiorereste il vostro umore;
- niente discoteca se siete tipi tranquilli perché finireste rintronati ed ubriachi prima delle 11:00.
Accettate o formulate l’invito secondo ciò che più vi assomiglia, magari invitando degli amici cari o trascorrendo la serata davanti alla tv, abbracciati al partner, soprattutto se avete dei bambini piccoli.
…a proposito di bambini; cercate di non trascinarli per casolari di campagna addobbati a festa o in cene infinite.

Ai piccoli, di aspettare la mezzanotte tirati a lucido, interessa molto meno che andare al cinema a vedere un bel film con mamma e papà.
E ricordate, fare le ore piccole rischia solo di renderli isterici ed insofferenti rovinando la festa a tutti.
Pensate ai nonni, lasciate scegliere a loro come festeggiare e, se proprio non gli va di uscire, perché finirebbero a sonnecchiare su una poltrona, lasciateli a casa o restate con loro, sarà comunque un modo per dimostrargli affetto e festeggiare insieme.
Se optate per la soluzione modaiola o comunque sociale, belle signore, che la parola d’ordine sia il buongusto: non addobbatevi come se aveste vent’anni quando ne avete il doppio e non strizzatevi in tubini improbabili se già all’antipasto rischiereste di farli detonare.
Non pensate che sia l’occasione per travestirvi da vamp quando siete delle colombelle; vogliatevi bene, vestitevi con gusto e splendete della vostra personalità. Belle sì…ma con Nesquik!
Se possibile, dimenticatevi dei botti e di tutta l’artiglieria pesante che ogni anno miete vittime e fa saltare occhi e dita, rimpolpando i bollettini del nuovo anno; se proprio la vostra tradizione popolare non può essere tradita, concedete delle stelline ai bambini e pensate agli amici “pelosi” che rischiano di morire di paura per qualche ora del vostro divertimento.
Dunque, parola d’ordine “coerenza e serenità”: sentitevi liberi di rifiutare l’invito o riunirvi con una coppia di amici per una pizza, piuttosto che fare una passeggiata mano nella mano e magari passate al volo a fare gli auguri ai vicini di casa che non riuscite ad incontrare mai.
Lasciate che l’ultimo giorno dell’anno sia una serata tutta vostra e non fatevi dire da nessuno cosa sarebbe giusto fare: è un giorno di festa e come tale va vissuto.
Perciò: Buon Capodanno!