di Agnese Malatesta – Delusioni e rimpianti non sono esclusiva prerogativa dell’uomo e della donna. Sono emozioni che provano anche animali come i cebi dai cornetti, simpatici primati che vivono in Sudamerica.
Nessuna eccezionalità, quindi, né tanto meno superiorità per l’essere umano che condivide con questa scimmia stati d’animo suscettibili a modificazioni sulla base dell’esperienza. A mettere nero su bianco è uno studio scientifico, frutto di una collaborazione tra l’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc) di Roma e la Scuola di Psicologia della Newcastle University (Regno Unito), ora pubblicato sulla rivista “Animal Behaviour”.
Uno studio che ha provato come i ‘cebi dai cornetti’ esprimano emozioni di delusione e rimpianto, tipiche della specie umana o ritenute tali almeno finora.
In questo studio, ai cebi è stato presentato un compito di presa di decisione in condizioni di rischio, in cui potevano scegliere tra un’opzione sicura (avere quattro pezzettini di cibo) e un’opzione rischiosa (a volte sette pezzettini di cibo e a volte un pezzettino di cibo).
I cebi hanno tentato di modificare la decisione iniziale più spesso non solo dopo aver scelto l’opzione rischiosa e ricevuto un pezzettino di cibo, mostrando un comportamento simile alla delusione, ma anche dopo aver visto che l’esito dell’opzione non scelta sarebbe stato migliore (quattro pezzettini di cibo) rispetto all’esito dell’opzione scelta (un pezzettino di cibo), mostrando un comportamento simile al rimpianto.

Rimpianto e delusione, inoltre – secondo i ricercatori – incrementano la preferenza dei cebi per le opzioni rischiose, dimostrando che in queste scimmie, come negli esseri umani, le emozioni influenzano il processo decisionale.
“E’ noto che, negli esseri umani, le emozioni provate dopo una scelta svolgono un ruolo cruciale nel modellare il processo decisionale”, spiega Elsa Addessi del Cnr-Istc.
“Quando provano delusione dopo una scelta con esito sfavorevole, spesso le persone modificano le scelte successive, ossia decidono di agire diversamente da quanto fatto in precedenza.
Ma non solo, possono provare rimpianto confrontando l’esito delle proprie scelte con esiti migliori che avrebbero potuto ottenere se avessero scelto diversamente, un’emozione che si basa su un fenomeno cognitivamente complesso, il ragionamento controfattuale, come dire contrario ai fatti”.
Secondo Adessi, “questo nuovo studio apre nuove possibilità di ricerca sulla complessità emotiva degli animali e sulla nostra comprensione dell’intelligenza animale, suggerendo
somiglianze inaspettate tra la nostra specie e gli altri primati”.
Nella considerazione popolare, certo il cebo dai cornetti può essere considerato un antenato dell’uomo. E’ un animale onnivoro e come gli altri ‘cappuccini’ è un animale sociale, può formare gruppi fino a 15 individui guidati da un maschio alfa o dominante. Ma questa presunta ‘somiglianza’ con la specie umana non deve portarci fuori strada: chissà quante altre scoperte arriveranno a svelarci che l’uomo non è il centro dell’universo e che l’ambiente necessità del massimo rispetto.