(di Agnese Malatesta) – Proprio come un prodotto prezioso, artisticamente inestimabile, anche i progetti di sviluppo delle Organizzazioni non governative possono essere oggetti da battere all’asta.
E’ avvenuto nell’ambito di Exco 2019, la prima fiera sulla cooperazione internazionale, che si è svolta a Roma a metà maggio.
Ventisette progetti ‘orfani’, senza finanziamento, alla ricerca di genitori per nascere e crescere sono stati battuti in un’insolita ‘Pilot Auction Floor’. Obiettivo: far conoscere i progetti (la maggior parte pensati per l’Africa) e mettere in contatto potenziali aziende acquirenti con le organizzazioni che auspicano di realizzarli a breve.
Tutto riportato, come vuole la tradizione delle aste, in un catalogo, con i dettagli del ‘prodotto’.
A gestire la ‘vendita simbolica’, un battitore vero e proprio che con il gong di una campanella ha dato 27 volte il via alla presentazione dei progetti: due minuti per illustrarlo, tre minuti per ricevere i ‘like’, le alzate di mano, e fare eventuali domande.
Per un anno sarà operativa una piattaforma online dove accedere per informazioni ed eventuali adesioni. Così da dare magari una vita a questi programmi che attendono di prendere il volo e calarsi nella quotidianità di popolazioni in condizioni di povertà e disagio.
A ricevere il maggior numero di ‘like’ un progetto da realizzare in Camerun sul sostegno ad aziende agricole; 4.500 i potenziali beneficiari.
Fra i promotori dei progetti anche università. Sono stati offerti, interventi per l’agricoltura e l’alimentazione, la salute, i diritti delle donne e dei bambini.